Sono io, questo luogo.
È assurdo da spiegare,
ma ci sono dovuta nascere per coincidervi così tanto. 

Io non sarei io,
senza la sua presenza costante
che fin da sempre penetrava dalla finestra della mia camera.
Giorno e notte
Estati e inverni
In mia presenza e durante le lunghe assenze.
Lui continuava ad esserci.

Io sono questo luogo,
Io mi ricordo -me stessa mi ricorda- questo luogo.
Come un profumo, e questo luogo è il mio profumo.

Tanto che se fossi una terza persona e ci andassi,
nel guardare l’isolotto beato in mezzo alle onde del mare,
spontaneamente penserei:
“Valeria...”

Originariamente pubblicato sul sito: https://raccontiondivaghi.wordpress.com/2020/04/07/questo-luogo/

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