Il giorno seguente Charlotte passò l’intera mattina a cercare su internet qualche informazione su sua zia. All’inizio non trovò nulla, tanto che si stava già dando per persa, ma poi ad un certo punto notò un’immagine di una pittrice che diceva di chiamarsi Lisa e che era identica a sua madre. Per un attimo le sembrò di vedere proprio sua madre e quella vista le provocò un senso di nostalgia. Aprì il link che era riportato sotto l’immagine e lesse l’intera pagina dedicata a sua zia. Il nonno aveva ragione. Lisa era una pittrice di successo. Dipingeva principalmente paesaggi con acquerelli, ma aveva imparato molte altre tecniche di disegno. Dall’articolo non si capiva dove abitasse. Di sicuro non a Parigi perché quando aveva cercato lì delle informazioni su sua zia prima di partire non aveva trovato proprio nulla. Perciò decise di rileggere la lettera della madre per vedere se per caso le era sfuggito qualche dettaglio, altrimenti avrebbe dato un’occhiata dentro lo scatolone di sua madre o al suo vecchio diario. Ecco cosa non tornava nella lettera. La madre diceva che ballava, recitava e cantava, ma non che dipingeva. Di sicuro sapeva fare tutte quelle altre cose, ma perché non dirle che il suo vero talento era la pittura? Dopo un attimo di riflessione Charlotte capì. Nella lettera la madre descriveva se stessa e non Lisa. Lei, Lisa, aveva il talento della pittura, mentre Helena, sua madre, aveva quello per il canto e la recitazione, proprio come Charlotte. Quindi, a questo punto, tutti i quadri che ricoprivano le pareti della casa erano di sua zia. E anche il “Quadro”, quel quadro che per molti anni sua madre aveva contemplato giorno e notte con un senso di inquietudine, era non solo perché ritraeva il suo amore perduto, ma perché al suo fianco c’era sua sorella. Erano talmente simili che Charlotte aveva sempre creduto che raffigurasse sua madre e invece. Invece era Lisa, sua zia. In quel momento la ragazza capì che tra sua zia e suo padre c’era stato più di un semplice amore e che quindi il tradimento era stato come un colpo al cuore per Lisa. Ora che tutte le tessere del puzzle stavano andando al loro posto, Charlotte capì che restava un’unica cosa da fare, trovare sua zia.

«Lilly, non voglio che tu te ne vada.»

«Lo so Chris, ma devo fare una cosa importante»

«Giusto! E quando avrà finito tornerà a trovarci» aggiunse Linda.

Così Charlotte riprese il treno per Parigi. Durante il viaggio decise di leggere il diario della madre. Era sicura che tra quelle pagine avrebbe trovato la risposta che cercava. Andavano da quando sua madre aveva vent’anni fino ai ventidue, esattamente l’età in cui aveva avuto James.

Sono così emozionata. Oggi io e Mark ci siamo dati il primo bacio. Ci conosciamo da una vita ma ho sempre pensato che a lui interessasse mia sorella. Invece un attimo fa mi ha rivelato che nel suo cuore ci sono solo io. Dovrei essere felice di questa cosa ma sono anche dispiaciuta per Lisa. So quanto ami Mark e so anche che Mark voglia molto bene a mia sorella, perciò non vorrei sembrare quella che rovina tutto. Il sentimento che provo per Mark è così forte che non riesco a fare a meno di pensare a lui. Un giorno Lisa tornerà però e a quel punto mi odierà a morte. Quanto può essere ingiusta la vita e quanto l’amore può spezzare un legame di amicizia o fratellanza.

Mark mi ha chiesto di sposarlo. Non ci posso credere. Prima mi ha invitata a fare una passeggiata notturna e poi sotto il chiarore di luna si è inginocchiato e mi ha mostrato un anello che brillava nella notte. A quel punto gli ho sussurrato un dolce “sì” e mi sono abbandonata fra le sue braccia. Non mi sono dimenticata di te, mia cara sorella. Almeno tu hai avuto la possibilità di proseguire gli studi e studiare all’Accademia, cosa che a me è mancata. Mi manchi e spero che un giorno saprai perdonarmi.

Il giorno delle nozze è stato semplice e con pochi invitati. Ci siamo sposati nella chiesetta del paese e poi abbiamo allestito un buffet all’aria aperta. Avrei tanto voluto invitare Lisa, ma so che deve dare gli ultimi esami e non volevo rovinarle questo momento, anche perché non avrebbe mai accettato di venire.

Le giornate trascorrono velocemente. Mio marito, è ancora così strano chiamarlo così, lavora insieme a suo padre Will, mentre io trascorro la maggior parte del tempo con mia madre e con Angela. Mi manca tantissimo papà. Sono passati molti anni dalla sua morte, quando il cancro, che lo aveva già colpito, si è ripresentato, ma io non lo riesco a dimenticare. Ero così affezionata a lui. Ogni tanto riguardo il regalo che mio padre mi ha fatto per i miei cinque anni, un orsacchiotto di peluche. Io l’ho chiamato Teddy e ancora oggi quando sono triste, lo stringo forte nel mio letto. Può sembrare una cosa da bambini, ma a me trasmette calore e mi fa stare meglio.

Charlotte interruppe un attimo la lettura. Tornare tra i ricordi di sua madre le procurava un sentimento molto forte. Da quelle pagine traspariva l’animo giovane e spensierato di una ragazza che non aveva nulla a che vedere con le sofferenze che avrebbe di lì a poco dovuto patire con la malattia. Charlotte si chiese se Lisa avesse mai saputo qualcosa riguardo allo stato di salute di sua madre. Una sorella, anche se assalita dall’odio e dalla delusione più profonda, sapendo che la sorella stava male, sarebbe di sicuro corsa in suo aiuto e avrebbe messo da parte il rancore per qualcosa di più importante.


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Charlotte arrivò a Parigi per l’ora di pranzo. Così si fermò a mangiare in un bar vicino alla stazione. Quando chiamò il cameriere per avere il conto successe una cosa alquanto strana. Il cameriere le consegnò una busta dicendo che una signora gliel’aveva data appena un attimo prima. Charlotte sul momento rimase incredula, perciò si sbrigò a leggere il contenuto del messaggio.

So che mi stai cercando. Vieni a questo indirizzo appena puoi.

L.

L., cosa significava? Come faceva a sapere lei che la stava cercando. In quel momento Charlotte si sentì osservata e a quel punto capì che Lisa sapeva fin da sempre di avere una nipote.

Charlotte non lasciò spazio alle domande, che in a quel punto erano davvero tante, ma andò dritta verso l’appartamento che le era stato indicato sul messaggio. Con il cuore in gola la ragazza si preparò a conoscere finalmente sua zia e a scoprire tutti i segreti sul suo passato che fino ad allora era rimasto nascosto nell’ombra.

https://httpdoveunapoesiapuoarrivare.home.blog/2020/06/07/il-sogno-di-charlotte-parte-17/

Una replica a “Il sogno di Charlotte (parte 17) di Laura Clemente”

  1. […] Il sogno di Charlotte (parte 17) di Laura Clemente (MItalia) […]

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