Blog di Giusy
“Mi pesava, di continuo. Nel suo borsello aveva gli scontrini con il mio peso per controllare che ogni volta che ci vedessimo, fossi più magra e che non fossi ingrassata. Mi guardava con occhi strani… Non riuscivo a capire. Una volta mi regalò un completino intimo e nonostante fossi comunque magra mi guardò schifato… e girando la faccia disse: sì, ci sono rimasto male. A casa sua parlava addirittura con i suoi genitori (con quella sua ricca famiglia), della mia forma fisica, di quanto le luci potessero modificare o incentivare la visione di certi inestetismi, discromie o solo lui sa di cosa cazzo vedesse (o non vedesse). Per lui non ero una donna, un amore, un desiderio o una condivisione… Per lui dovevo essere la perfezione: la sua, perfezione.
Quanto pesa un amore?
E quanto pesa un corpo innamorato?
Da quell’incontro, io: non amo più”.
Il racconto di un primo amore a 17 anni. Grazie di cuore a (..) per la sua testimonianza.




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