Il dipinto di Norman Rockwell The Problem We All Live With/Il problema con cui tutti viviamo” ritrae Ruby Bridges, una bambina di colore di sei anni che cammina davanti a una folla di rabbiosi genitori bianchi, studenti e membri della comunità, scortata dai Marshall degli Stati Uniti incaricato della sua protezione e di imporre l’integrazione in una scuola elementare di bianchi nel profondo sud del 1960-
Questo fatto è stato descritto anche da John Steinbeck nel suo diario di viaggio del 1962 “Travels with Charley: Search of America/ Viaggi con Charley. Alla ricerca dell’America” dove narrato il suo viaggio in un camper appositamente realizzato soprannominato Ronzinante, dal cavallo di Don Chisciotte.
Attraversò gli Stati Uniti in compagnia del suo fedele barboncino “blu“, Charley.

Disse: «…portai con me un solo compagno di viaggio, un vecchio barboncino francese chiamato Charley. In realtà il suo nome è Charles le Chien, è nato a Bercy, alla periferia di Parigi e si è formato in Francia e mentre conosce poco la lingua barboncina – inglese. risponde velocemente se i comandi sono in francese.”. Era un anziano barboncino marrone (anche se Steinbeck diceva che era blu), con il quale intratteneva molte conversazioni mentali come un mezzo per esplorare i suoi pensieri.
Verso la fine del viaggio Steinbeck visitò New Orleans, dove i manifestanti si presentavano ogni giorno per protestare contro l’integrazione scolastica.
Parlò delle Cheerleaders un gruppo di madri razziste che urlavano invettive irripetibili fuori dalla scuola
“Nessun giornale stampava le parole gridate da queste donne, ma indicavano solo che fossero sgarbate, o addirittura oscene. In televisione la colonna sonora era resa confusa o i rumori della folla erano tagliati. Ma io ho sentito le parole, bestiali, sporche e degenerate. In una vita lunga e non protetta, ho già visto e sentito i vomiti di esseri umani demoniaci. Perché allora queste urla mi hanno riempito di un dolore impressionante e nauseato?”
All’epoca non conosceva il nome di quella bambina coraggiosa che guardava salire i gradini della scuola, ma descrisse con vividezza quanto vide quel giorno.
Poi due grandi macchine nere piene di uomini grossi con cappelli di feltro chiari si fermarono davanti alla scuola. … Quattro grossi sceriffi federali scesero dalle macchine e da una di quelle estrassero la più piccola bambina nera che si sia mai vista, con un vestitino inamidato di un bianco brillante, con scarpine bianche nuove ai piedi, così piccole da sembrare quasi rotonde. La sua faccia e le sue gambette erano molto nere contro tutto quel bianco… . La bambina non guardava la folla ululante ma di lato, il bianco dei suoi occhi pareva quello di un cerbiatto spaventato. … e la bimba era ancora più minuscola perché gli uomini erano così grandi

L’incontro lo depresse così tanto che h si allontanò da New Orleans il più rapidamente possibile, così disgustato dalle Cheerleader che non riuscì neppure ad andare a mangiare in un ristorante.

2 risposte a “John Steinbeck, Charley and Ruby by Luisa Zambrotta”

  1. Grazie di cuore 💙💙💙

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