Eccoci alla consueta rassegna delle novità che troverete in libreria nel mese di novembre. Navigando sui vari siti delle case editrici ho visto una marea di novità, come sempre avviene man mano che ci si avvicina al Natale. Tra le tante e diverse – per genere, per lunghezza, per lingua – proposte ho scelto quelle che io stessa vorrei leggere, spero quindi di non deludere le vostre aspettative…
PER CHI VUOLE RIFLETTERE SU TEMI ATTUALI

Disuguaglianza, mercati globali, commercio dei carburanti fossili, crisi migratorie: Amitav Ghosh ci obbliga a riflettere, a uscire dalla nostra comfort zone mentale per guardare a questi temi in modo nuovo.
È una delle spezie più note in cucina, un tempo preziosissima e quasi introvabile se non nei semi di una pianta che cresceva solo in una manciata di minuscole isole perse tra l’Oceano Indiano e il Pacifico. La storia della noce moscata è una storia di conquista e sfruttamento – dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sull’ambiente naturale – che nelle pagine di un grande scrittore impegnato nei temi ambientali come Amitav Ghosh diventa metafora della potenza devastatrice del colonialismo occidentale e delle sue irreversibili conseguenze che arrivano fino ai giorni nostri. Perché nel vero e proprio genocidio perpetrato dagli olandesi all’inizio del Seicento ai danni della popolazione indigena delle isole Banda, come in tante situazioni analoghe, oltre alla popolazione è andata distrutta la preziosa tradizione autoctona della comunione armoniosa con la natura. Se oggi il nostro futuro come specie è in pericolo, dobbiamo ricercarne le cause a partire dalla scoperta del Nuovo Mondo e dall’apertura delle rotte commerciali attraverso l’Oceano Indiano. In ultima istanza dunque la crisi climatica odierna ha origine da un ordine geopolitico inaugurato dai colonizzatori del Primo mondo, da una visione utilitaristica delle terre di conquista, dove la natura esiste solo come risorsa da sfruttare e non come entità viva e indipendente dall’umanità.

Nel 1878, alla vigilia dell’Esposizione Universale di Parigi, la grande fiera che celebra il progresso tecnologico e che annovera tra le sue attrazioni principali uno zoo umano, l’esploratore austriaco Charles Wiener sta finalmente per ottenere l’agognato riconoscimento sociale. Wiener è un avventuriero del suo tempo: è stato a un passo dallo scoprire Machu Picchu, ha scritto un libro sul Perù, e ha riportato con sé, da quel paese, quasi quattromila reperti archeologici e un bambino. Centocinquanta anni dopo, la protagonista di questa storia attraversa i corridoi del museo parigino che ospita la collezione Wiener, riconoscendosi nei volti dei manufatti di terracotta che il trisavolo aveva saccheggiato. Senza altro bagaglio che un lutto e senza altra mappa che le ferite ancora aperte, Gabriela Wiener segue le orme del patriarca della famiglia e quelle bastarde della sua stirpe. Inizia così un viaggio che attraversa un’identità fatta di abbandoni, gelosie, sensi di colpa e razzismo e che ripercorre la storia di due continenti per approdare in un territorio universale – il corpo – nel tentativo di affrancarlo dagli schemi coloniali che ancora lo opprimono.

Nella Russia degli anni Trenta, durante il periodo staliniano, un medico sta studiando un vaccino contro la peste ma, d’improvviso, viene convocato con urgenza a Mosca. Quando la burocrazia chiama, soprattutto quella sovietica, non c’è tempo da perdere. Nella fretta di rispondere, però, si distrae e, per un attimo, senza accorgersene, viene a contatto con il pericolosissimo virus che sta studiando. Inconsapevole, si reca alla riunione con il comitato del Commissariato del popolo alla salute dove tiene la sua relazione sullo stato delle ricerche. Terminato l’incontro, però, inizia a sentirsi poco bene. Ricoverato in ospedale per quella che sembra un’influenza, solo l’intuizione del medico di guardia fa avviare la procedura di isolamento e quarantena. Scatta allora una corsa a individuare tutte le persone che sono entrate in contatto con il paziente zero prima che scoppi una pandemia. Per evitare il panico, le autorità decidono di non divulgare la vera ragione di quello che sta succedendo, d’altra parte le persone portate via senza spiegazioni dalla polizia non sono una novità in quel periodo, anche se questa volta i motivi sono diversi. Basato su eventi reali accaduti nella Russia stalinista, questo romanzo racconta con lucidità il rapporto tra politica, autoritarismo e pandemia.

Una giovane dottoranda bulgara cerca casa e sé stessa a Berkeley. Una traduttrice arriva a Torino per incontrare lo scrittore che sta traducendo. Uno studioso toscano dialoga di letteratura italiana con una straniera mentre un treno lo porta a Roma… Dieci racconti che tratteggiano le identità nomadi e cosmopolite di personaggi sempre in transito tra lingue, culture e territori; la mappa emotiva, linguistica e letteraria di un viaggio fisico e intellettuale tra l’Europa dell’Est, l’Italia e gli USA. Scritto in italiano da un’autrice di madrelingua bulgara che abita in un paese anglofono, il libro affronta tematiche sempre più urgenti nel mondo globalizzato: il multilinguismo, la traduzione del sé, l’emigrazione, l’ottica del forestiero, l’appartenenza linguistica e culturale, la nostalgia. “Storia delle prime volte” è anche il dialogo di Stiliana Milkova con la letteratura italiana contemporanea.
PER CHI CREDE NELL’IMPORTANZA DI SEGUIRE LE PROPRIE PASSIONI

Desy Icardi prosegue la sua serie di libri sui cinque sensi con un romanzo interamente dedicato alla vista e alla capacità, mai scontata, di saper cogliere le occasioni. Al centro del racconto l’arte della fotografia in tutte le sue manifestazioni e una ragazza con una fervente curiosità, che sarà in grado di cambiare per sempre il corso della sua vita.
Nella Torino di inizio Novecento, il giovane Edmondo Ferro ha cominciato da poco la sua carriera di avvocato mentre nelle campagne piemontesi, dove regnano incontrastati duro lavoro e povertà, una ragazza è costretta a imbarcarsi per terre lontane: due destini paralleli che si incontreranno sorprendentemente in una storia sulla capacità di assecondare le proprie inclinazioni nella ricerca della vera felicità. L’avvocato Ferro lavora svogliatamente nel prestigioso studio di famiglia quando in realtà vorrebbe solo dedicarsi alla lettura dei romanzi, sua unica vera passione. Nei salotti dell’alta borghesia cittadina, che è costretto a frequentare, stanno facendo parlare di sé alcune medium trattate come dive e spesso accompagnate da fotografi che si dicono in grado di immortalare gli spiriti dell’aldilà: un’attività molto alla moda ma altrettanto sospetta sulla quale l’avvocato si ritrova suo malgrado a dover fare chiarezza. Nelle campagne circostanti, intanto, sono in molti a decidere di emigrare; è anche il caso di Pia, un’umile ragazza che, con la speranza di aiutare la propria famiglia, viene convinta da un intraprendente fotografo a imbarcarsi per l’Argentina insieme ad altre giovani contadine, nell’illusione di raggiungere un promesso sposo che non ha mai visto e che non vedrà mai. Il viaggio infatti riserverà a tutte ben altre sorprese e, tra pericoli inaspettati e gravi disavventure, Pia avrà l’occasione di scoprire una vocazione che prima non conosceva.
PER CHI AMA IL ROMANZO STORICO

Un libro che racconta una grande storia d’amore, ma anche un libro su quanto siano potenti la lettura e la narrazione. Un romanzo avvincente che conquisterà chi ama il periodo della Rivoluzione francese.
Max e Tina rimangono bloccati a causa della neve sulla strada di un passo alpino e non hanno altra soluzione che trascorrere la notte in macchina. In attesa delle luci del mattino, Max decide di raccontare una storia che risale a qualche secolo prima e che inizia proprio in montagna.
Sono gli ultimi decenni del Settecento, epoca di cambiamenti e sconvolgimenti in tutta Europa: Jakob, un pastore della regione alpina della Gruyère, si innamora di Marie, figlia di un ricco contadino. La relazione è fortemente osteggiata e questo obbliga Jakob a lasciare il paese e ad arruolarsi nell’esercito francese. La sorte lo condurrà nelle proprietà di Luigi XVI a occuparsi nuovamente di animali. Quando a corte vengono a conoscenza del triste destino di Jakob, faranno di tutto per far giungere Marie a Versailles. Nel frattempo, però, in Francia scoppia la Rivoluzione…

Il libro che sto leggendo in anteprima è un’appassionante saga familiare e minuzioso romanzo storico, una potente epopea trainata da una protagonista indimenticabile.
La ventitreenne americana Florence Fein, figlia di genitori ebrei e nipote di una donna russa, è da sempre affascinata dal mondo sovietico. La Grande Depressione ha colpito gli Stati Uniti e lei, idealista e nauseata dalle contraddizioni del proprio paese, decide di lasciare New York per trasferirsi nella terra d’origine della nonna, inseguendo il sogno socialista e la promessa di un amore oltreoceano. Una volta giunta a destinazione, però, le speranze svaniscono una dopo l’altra, la ragazza si trova faccia a faccia con la brutalità di un regime sempre più opprimente e rimane presto bloccata in un paese da cui non può fuggire. Molti anni dopo, il figlio di Florence, Julian, emigra di nuovo verso gli Stati Uniti, anche se il suo lavoro nell’industria petrolifera lo porta frequentemente a Mosca. Gran parte della vita della madre gli è stata tenuta nascosta e, quando viene a sapere che il fascicolo del KGB su di lei è stato aperto, organizza un viaggio d’affari per scoprire tutta la verità. Ma il cerchio non si è ancora chiuso: per chiuderlo definitivamente Julian dovrà anche convincere suo figlio, l’ostinato Lenny, che nel frattempo sta cercando di fare fortuna nella spietata Russia di Putin, a tornare a casa. Lo stupefacente romanzo d’esordio di Sana Krasikov racconta le vicende di tre generazioni in bilico fra due continenti, intrappolate tra le forze della Storia e le conseguenze delle proprie scelte.





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