Marco Ezechia Lombroso, detto Cesare, nacque a Verona nel 1835 da famiglia ebraica benestante.
Compiuti gli studi universitari a Pavia (dove si laureò nel 1858), ma anche a Padova e a Vienna, partecipò come medico militare alla campagna contro il brigantaggio successiva all’unificazione.
Incaricato di un corso sulle malattie mentali all’università di Pavia nel 1862, divenne in seguito (1871) direttore dell’ospedale psichiatrico di Pesaro e professore di igiene pubblica e medicina legale all’università di Torino (1876), di psichiatria (1896) e infine di antropologia criminale (1905).
Morì a Torino nelle prime ore del 19 ottobre 1909, per un ultimo, fatale attacco di angina pectoris.
Cesare Lombroso è considerato il maggior rappresentante italiano del positivismo evoluzionistico di derivazione darwinista e resta soprattutto famoso per la sua teoria fisiognomica, ossia il tentativo di ricondurre la determinazione del carattere degli individui alle caratteristiche fisiche,
Tutto parti dalla scoperta, durante l’esame autoptico del brigante calabrese Villella nel 1870, di una “fossetta occipitale mediana o vormiense”, così detta perché dà ricetto al verme del cervelletto. Questa anomalia anatomica, oggi denominata fossetta di Lombroso , fu considerata uno dei caratteri degenerativi più frequenti negli alienati e nei delinquenti, che Lombroso classificava in quattro categorie: i criminali nati (caratterizzati da peculiarità anatomiche, fisiologiche e psicologiche), i criminali alienati, i criminali occasionali e quelli professionali.
Prendendo in considerazione anche le altre parti del corpo umano, egli arrivò a sostenere che il “delinquente nato” ha generalmente in cranio piccolo, la fronte sfuggente, gli zigomi pronunciati, gli occhi mobili, spesso grigio-celesti, le arcate sopraccigliari prominenti con sopracciglia folte e ravvicinate, il naso marcato, barba e capelli scarsi, orecchie a sventola, il viso pallido o giallo. Influenzato dalle teorie di Darwin, Lombroso sostenne poi che il “delinquente nato” presenta delle caratteristiche ataviche, ossia simili a quelle degli animali inferiori e dell’uomo primitivo, anomalie che renderebbero difficile o addirittura impossibile il suo adattamento alla società moderna e lo spingerebbero quindi a compiere reati.
Non sto a parlare di fisiognomica, che richiederebbe un discorso ben più articolato, ma mi limito a riportare alcune curiose informazioni da Wikipedia, sulle alcune delle sue pubblicazioni:
“Alcuni degli studi più strani effettuati da Lombroso nel corso della sua vita di ricercatore furono “La ruga del cretino e l’anomalia del cuoio capelluto”, “L’origine del bacio”, “Perché i preti si vestono da donne”. Nel 1891 pubblicò, in collaborazione con Filippo Cougnet, un libro intitolato “Studi sui segni professionali dei facchini e sui lipomi delle Ottentotte, cammelli e zebù” e nel 1896 un lavoro su “Dante epilettico.”
Ho letto che nel 1863 pubblicò persino un articolo dal titolo “Cenni per una carta igienica d’Italia”.
Qui sotto potere consultare una tavola con esempi di fisiognomica di criminali, secondo Lombroso: “Rivoluzionari e criminali politici, matti e folli”






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