Ciao Luisa , grazie per la tua disponibilità.
Entrando nel tuo blog respiro sempre quel buon profumo di cultura, mi sembra di ritrovare quella scuola in cui, da ragazzino, stavo e imparavo con piacere.
1) C’è stata un’epoca, un periodo storico artistico, che avresti voluto personalmente vivere?
Fermo restando che non mi sono mai posta questa domanda e che sono abbastanza soddisfatta del momento attuale, che, nonostante molte pecche, può essere ritenuto valido dal punto di vista artistico e culturale, mi sarebbe piaciuto molto vivere in quel periodo di rinnovamento e fervore in ogni settore della cultura che fu il Rinascimento.
2) Citando Oscar Wilde:
“Un tempo i libri venivano scritti da uomini di lettere e letti dal pubblico. Oggigiorno i libri sono scritti dal pubblico e letti da nessuno.”
Qual è la tua opinione in merito?
Come sempre Oscar Wilde, con i suoi arguti aforismi, riesce a dare una vivace rappresentazione della società non solo del suo tempo, ma che si adatta perfettamente anche al giorno d’oggi.
Purtroppo il fatto che probabilmente ci sono quasi più scrittori che lettori è una triste realtà.
3) Poniamo questo caso:
Luisa Zambrotta, Ministro della Cultura.
Qual è la prima cosa che faresti?
Da ex insegnante, aumenterei le risorse per la scuola pubblica, l’unica che potrebbe garantire quanto recitato nell’art 34 della dalla nostra costituzione
“ I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.”
Inoltre adeguerei anche lo stipendio degli insegnanti, che non lavorano solo le 18/20 ore dell’orario settimanale in classe, come ritiene la maggior parte dell’opinione pubblica, ma sono lungamente impegnati nella preparazione delle lezioni, nella correzione dei compiti e nelle numerose riunioni.
A tal fine si potrebbe permettere loro di svolgere nei locali dell’istituto, mettendo a disposizione le risorse necessarie, tutto il lavoro che eseguono a casa, così da avere contezza del tempo che dedicano alla loro professione.
Siccome nella società attuale il valore di una persona viene misurato in base a quanto guadagna, è quasi logico che siano tenuti in scarsa considerazione, dimenticando che non solo devono trasmettere conoscenze, ma cercare di essere guide, mentori e modelli da seguire.
A tal proposito, però, bisognerebbe fare in modo che l’insegnamento sia una scelta di vita e non un ripiego, valutando seriamente le attitudini dei futuri insegnanti, non solo le loro conoscenze che possono essere misurate oggettivamente da vari test, ma la capacità di trasmetterle, l’empatia e il calore umano. Una persona che conoscesse tutto lo scibile ma non sapesse trasmetterlo non potrebbe essere considerato un buon insegnante.





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