L’immaginazione è in grado di trasformare il mondo che ci circonda. Questo mi dice Giulia mentre camminiamo lungo un sentiero.
Ciò che conta per me, mi dice ancora, non è la soluzione di un problema particolare, è il cammino percorso per raggiungerla, un cammino lento in cui posso formare il mio pensiero, renderlo più atto a scoprire da solo la verità.
E la scuola? Le chiedo. L’impressione dall’esterno è che la scuola costringe soltanto a una corsa incessante verso mète, obiettivi, a una lotta per “sapere” ciò che si pretende si sappia. In questo modo, però si sbarrano le porte al sapere reale, si perdono grandi opportunità…
Mi risponde in modo pacato che purtroppo la scuola “forma”, che è piegata per essere parte del sistema produttivo.
Penso che tanti giovani, oggi, hanno le idee chiare.

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