È successo che è successo.
E mi ero ripromessa che non sarebbe più accaduto.
Il caffè si è bruciato.
La camicia di viscosa, blu, è rimasta stesa fuori, sotto la pioggia.
Ora che il sole è tornato
la vedo sventolare, sola. Di fronte
al filo colorato dei panni della mia dirimpettaia.
Gli abiti stesi del vicino sono sempre più colorati.
Di verde c’è il tappetino del mio mouse.
Il conto in banca (che le frasi fatte ci piacciono oggi).
C’è la mia bile quando leggo l’ennesimo messaggio della mia ex,
che si somma a quello dell’altra ex.
Mi dicono: “dovresti lasciare andare le cose. Meriti di essere vista”.
Nella cecità di un passato in comune in cui per loro ero invisibile.
Di verde c’è l’intimo che indosso.
L’intimità che rimandiamo con “lei” a ogni week end.

È successo che è successo.
Che perdo il tempo.
In un video che ho visto ieri
il guru di turno dice il problema della società
sta tutto lì: nel tempo.
Nella gestione del tempo. Che io digerisco male.
E scambio la notte con il giorno.
Il giorno che guardo dalla finestra.
Su un palazzo in cui cade a picco l’ombra di un gabbiano.
E vorrei essere sulla punta di quel palazzo.
Per afferrare il tempo. Magari passa da lì.
Come un palloncino sganciato dalla mano di un bambino.
Da quel punto vedetta, così alto, potrei vederlo passare per strada.
E dirgli di aspettarmi.

Solo che è successo che è successo.
E mi sento in colpa.
Quando Giulia mi chiama al telefono.
“Mi aiuti a organizzare il funerale di mia madre?”.
Sua madre che non è ancora morta.
E a me mi pare un modo strano di afferrare il tempo.
Mi pare. O forse no.
Così sto in silenzio e vorrei dirle che ancora “c’è tempo”
Che il tempo della malattia non ha lancette.
Che non è successo quello che è successo.
Dentro lei forse sì. Forse. Sì.
E mi sento in colpa.
La colpa ha tempo? È una perdita di tempo? È un perdersi tempo?

È successo che è successo.
“Aspetta ti invio il numero delle onoranze funebri. Fai il mio nome”.

Sono la tipa dell’abito solo, steso su un filo invisibile.
Il blackbird che ripete:
“È successo che è successo”.
Che aspetta che il tempo passi sotto.
Solo per guardarlo passare.
Come nello zoo delle cose che succedono ma non succedono.

[ BlogLink : Isola delle Correnti ]
[ Immagine : Untitled (Perfect Lovers) | Félix Gonzáles-Torres ]

Una replica a “È SUCCESSO By Telleena Sbacchi”

  1. Tik…Tok… Tik…Tok… e succede, ancora, e succederà. 🦋

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