E io no so perché
Non riesco a bastare alla tua paura
Perché se ne va in giro a mordere la nostra carne
Lascia briciole di futuro sul tavolo
Per questo vento tempesta che le porta via
trascina – parola che mi è nemica oggi. mi hai detto: non voglio trascinarti più –
Rimane solo l’alito di ciò che saremmo potute essere
Carne ossa saliva
E dente cha affonda in una ferita
Che è pozzo e non più sorgente
E io non so perché
mi dici
mi afferri il piede la mano il labbro
sanguina
Ripeti
mentre ti lascio la costola e un occhio
Mentre spezzi il respiro contro il mio cuore rotto
Un amore timido e imbarazzato
Fuscello giovane, che si spezza sotto il peso dei nostri corpi stanchi
e di un addio annunciato già alla nascita di questo ‘noi’
te lo giuro sui miei piedi doloranti
in girotondi in cui ho cercato di afferrarti
mentre tu digerivi ogni mia voglia avvolta in foglie di vite
E io non so perché
mi dici dentro la bocca
che mastica ancora il disastro della storia precedente
Scambiando quel suono con ‘rimani’
Ti inganni delle tue stesse parole
Dici che vogliono dire altro
E io non so perché
non riesci a sentire neppure le tue di parole
E io non so perché
continui a trattenermi dal lembo di anima stropicciata che oggi indosso
mentre sbadiglio stanca tutte le attese di una vita che non mi attende
Né attende il mio né il mio vuoto
Non si può amare la neve d’estate
E qui non c’è molto da capire
Questa metafora che ci contiene è il mio ultimo atto di banalità
Quella di chi crede
ancora
di potere essere ripetuta
nell’indicativo di un amore
Questo presente assente
contiene tutto il mio dolore
Le mie lacrime appese con un chiodo nella porta
E io non so perché… (silenzio. non aggiungi altro)
…Non riesco ad amarti (ci scrivo sopra il coraggio che non trovi. Le parole che ti mancano te le offro io stanotte. Ti do in prestito il mio alfabeto e l’ultima libbra di cuore ebreo che mi rimane)
Rileggo una vecchia cosa che mi mandasti tempo fa come due giovani amanti. Due quindicenni come ti ho sempre ripetuto. E solo adesso mi rendo conto mentre la posto che per ironia inizia e continua e si ripete in un ritornello che è ossimoro delle mie parole stonate: “Se sapessi”
“Se sapessi che oggi è l’ultima volta che ti vedo uscire dalla porta, ti abbraccerei, ti darei un bacio e ti chiamerei di nuovo per dartene altri.
Se sapessi che oggi è l’ultima volta che sento la tua voce, registrerei ogni tua parola per poterle ascoltare una e più volte ancora.
Se sapessi che questi sono gli ultimi minuti che ti vedo, direi “ti amo” e non darei scioccamente per scontato che già lo sai.
Sempre c’è un domani e la vita ci dà un’altra possibilità per fare le cose bene, ma se mi sbagliassi e oggi fosse tutto ciò che ci rimane, mi piacerebbe dirti quanto ti amo, che mai ti dimenticherò.
Il domani non è assicurato per nessuno, giovane o vecchio. Oggi può essere l’ultima volta che vedi chi ami. Perciò non aspettare oltre, fallo oggi, perchè se il domani non arrivasse, sicuramente compiangeresti il giorno che non hai avuto tempo per un sorriso, un abbraccio, un bacio e che eri troppo occupato per regalare un ultimo desiderio.
Tieni chi ami vicino a te, digli quanto bisogno hai di loro, amali e trattali bene, trova il tempo per dirgli “mi spiace”, “perdonami”, “per favore”, “grazie” e tutte le parole d’amore che conosci.”
Gabriel Garcia Marquez, Lettera agli amici
[ BlogLink : Telleena Sbacchi ]





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