Copierò anch’io le parole.
Snerverò al sole di giugno
il mio stanchissimo cervello.
A quest’ora
si beveva il calice
dopo le strappazzate lenzuola flambé.
Non muoverò di un millimetro
la diagonale delle gambe;
la penombra della divaricazione.
C’è chi fa movimenti obliqui
per togliersi dal falò.
Sposta le lune altrove
per stare acquattato
nel cono d’ombra.
Fatico sempre a non stanare
chi si rintana.
Apparecchio una frase appuntita
per ottenere la débâcle.
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