Ci sono persone così “piene” da essere considerate “sature”. Sono quelle in cui niente e nessuno trova spazio: hanno sempre una risposta pronta e idee chiare rispetto ad ogni argomento che si affronta. Relazionarsi con questi uomini e donne lascia sempre un senso di aridità, come quando si usano parole che non lasciano nulla dentro, discorsi vuoti, la consapevolezza di non essere ascoltati, tanto “loro” hanno sempre le idee chiare, sanno sempre cosa fare…

È una modalità “difensiva” verso un mondo complesso, rispetto una vita che poche volte ha risposte ed indicazioni sui sentieri da percorrere. Essere “saturi” è come vedere il mondo in bianco e nero, non ascoltare i sussurri del vento ed il canto delle onde, come andare veloci in autostrada senza godere di una passeggiata lenta tra i sentieri di montagna, quando il mondo si dispiega.

I “saturi” non amano contradditorio ma le persone accondiscendenti, che guardano il mondo dalla stessa direzione, come attraverso un oblò che nasconde gran parte di ciò che potenzialmente si potrebbe ammirare. I saturi hanno il terrore di aprire gli occhi ed accorgersi che il mondo è molto altro rispetto alla loro visione parziale e monolitica, camminano diritti e spediti sulla loro strada, l’unica che conoscono.

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