Ciao settembre! Mi hai regalato qualche giorno di relax al mare, qualche temporale e il rientro in città (e qualche malanno che non guasta mai…). Ma ora è il momento di dare il benvenuto a ottobre, il mese delle castagne, delle zucche e dei maglioni comodi!
Con ottobre inizia ufficialmente l’autunno: le foglie cambiano colore, le temperature si abbassano e il tepore invernale, soprattutto quello di uno scoppiettante caminetto, si avvicina. È il momento perfetto per organizzare una maratona di serie TV, preparare una cioccolata calda e coccolarsi un po’ con dei libri belli.

Intanto ecco le mie letture di settembre, prima di scoprire quelle che vi presenterò ad ottobre.

Noo Saro-Wiwa, In cerca di Transwonderland

Andrés Montero, L’anno in cui parlammo con il mare

Andrés Montero, Tony Nessuno

Lola Larra, Vicente Reinamontes: A sud dell’Alameda. Diario di un’occupazione

Hisham Matar, Amici di una vita

Ho letto meno dei mesi di luglio e agosto, dovendo riprendere le attività e la normalità; sono state comunque tutte belle scoperte. In particolare, mi è piaciuto molto il romanzo illustrato di Larra e Reinamontes, una forma letteraria capace di emozionare con la scrittura e le immagini, e di raccontare una storia importante. Anche il nuovo romanzo di Hisham Matar – autore di cui ho già letto molte opere – mi è piaciuto: una lettura da centellinare, che richiede un passo lento e riflessivo.
L’altra bella scoperta del mese è stato lo scrittore cileno Andrés Montero, di cui ho letto due romanzi.
Dunque, eccomi a svelare qual è il mio libro del mese…

Un’isola situata di fronte alle coste del Cile che sembra non esistere, perché se la cerchi sulle cartine geografiche non la trovi, è il palcoscenico di un racconto intrigante e ricco di sfumature.
Leggende di patti col diavolo, campane d’oro che suonano dalle profondità marine, acque marine che prendono fuoco, e cimiteri senza corpi dove si custodisce la memoria di chi ha perso la vita in mare, creano un’atmosfera surreale, quasi magicaAl centro di questa isola, una taverna, un tempo nave, accoglie Jerónimo Garcés, un uomo segnato dal tempo e dal viaggio, che torna dopo cinquant’anni per ricongiungersi con il fratello gemello, Julián.

Il ritorno di Jerónimo Garcés su questa isola che sembra sospesa nel tempo è l’occasione per riflettere sulla fugacità dell’esistenza e sull’importanza dei legami familiari. Il tentativo di ricucire il rapporto con il fratello gemello, Julián, si scontra con le cicatrici del passato e con le inevitabili trasformazioni che il tempo ha portato. L’isola, con i suoi abitanti e le sue storie, con la sua voce corale, è testimone di un passato sepolto e di un presente inquieto e diventa un catalizzatore per questo processo di riconciliazione, invitandoci a interrogarci su chi siamo stati, chi siamo ora e chi potremmo diventare.

Andrés Montero, con la sua ultima fatica letteraria, in cui fonde il reale con il fantastico e il mitico (ci ho ritrovato echi del realismo magico alla García Márquez e Allende), conferma la sua maestria nel recuperare e valorizzare le narrazioni orali, quelle storie che attraversano le generazioni e plasmano l’identità di un popolo. Un tema ricorrente nella sua produzione letteraria, fin dagli esordi della sua pluripremiata carriera iniziata con Tony Nessuno, e proseguita con il successo di La morte goccia a goccia.

La scelta di affidare la narrazione alla comunità isolana si rivela particolarmente efficace. Gli abitanti, come un coro greco, hanno un ruolo terapeutico e fungono da mediatori tra i due fratelli, incoraggiandoli a riconciliarsi attraverso il racconto delle loro esperienze. Ognuno dei due, ignaro del vissuto dell’altro, porta con sé un carico di rancore che viene via via scemando attraverso il raccontare e dà loro l’opportunità di elaborare il dolore della separazione e di riconnettersi con se stessi e con gli altri. Dunque la narrazione assume un ruolo catartico, liberatorio.

Con una prosa delicata e coinvolgente, e una scrittura attenta ai dettagli e alle sfumature del linguaggio, Andrés Montero ci immerge in un mondo vivo e pulsante, e ci conduce in un viaggio emozionante attraverso le storie di un’isola e dei suoi abitanti.
Le leggende, i ricordi e i segreti si intrecciano in un affresco vivido e commovente, che ci invita a riflettere sul valore della narrazione orale e sulla capacità delle parole di guarire le ferite dell’anima.

Volete condividere il vostro libro del mese? Cosa vorreste suggerire?

Una replica a “Il libro del mese – by Pina Bertoli”

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