Di Gianluca Mantoani

e ditemi, dottore, di ciò che sta nascosto, invisibile, strabico al desiderio;

la tua febbre è una crisi della presenza; stare qui, adesso, davanti a tutti;

nella quarta notte, si narra di un demone prigioniero e di un vecchio pescatore;

nella rete si  srotola la storia di un re cristiano, guarito dalla lebbra;

però io vedo da dove vieni, non chi sei; perché  con questo può curare un buon medico;

narrami la storia di un re persiano e del  falco che si pentì di avere ucciso;

la tua febbre, lo vedi è una lebbra della presenza, che guarisce con un bagno caldo;

ma devi prenderlo qui, in piazza, davanti agli occhi di tutti.


[ Immagine : Leon Carrè, il vecchio pescatore e il demone ]

da Le livre des mille nuits et une nuitTraduction littérale et complète du texte arabe par le Dr J.-C. Mardrus;  Illustrations de Léon Carré, décorations et ornements de Racim Mohammed; Parigi, 1926.

Una replica a “Immaginare / ciò che sta nascosto”

  1. Poche le righe, ma dense, faticose anche perché provengono da tradizioni orientali a noi poco note, ma pizzicando fra le righe, forse meglio dire, nella rete del pescatore, il senso lo si trova nel ripetersi di una “crisi della presenza” che è febbre, lebbra, mali che per guarire necessitano di una espiazione pubblica… “davanti a tutti” …”in piazza davanti agli occhi di tutti” e la colpa potrebbe essere quella di aver ucciso il falco.

    Vien voglia di leggerle queste novelle.

    Piace a 1 persona

Lascia un commento

arcipelago di cultura

Scopri di più da MasticadoresItalia

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere