Author: ilmestieredileggereblog

Dopo poco più di un mese su quell’isola ero già a un punto di non ritorno. Avevo iniziato a ragionare come non avrei mai fatto prima, ma ormai era troppo tardi per tornare indietro. Senza che me ne accorgessi, di giorno in giorno scavavo nuovi solchi in aree oscure della mia mente. Solchi che sarebbe stato impossibile cancellare.Pag. 133

Socotra. Viaggio sentimentale in un’isola impossibile, di Eleonora Sacco, Enrico Damiani Editore 2025, pp. 416

Socotra, un’isola yemenita recentemente riemersa dall’isolamento, si presenta come un luogo di straordinaria bellezza e profonde contraddizioni. Eleonora Sacco, che ha vissuto e lavorato sull’isola tra il 2021 e il 2023, ci accompagna in un viaggio intimo e dettagliato, svelandoci i segreti di questo luogo unico.

Come avevo già detto dopo la lettura dell’altro suo diario di viaggio – Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici -, i libri di Eleonora Sacco sono un’esperienza immersiva, coinvolgente, nel senso che leggendo giorno per giorno il diario si viene trasportati in quei luoghi, quasi ci si sente al suo fianco (come avrei voluto esserlo davvero, in carne e ossa!) tanto lei è brava a fare conoscere quello che vive in modo così empatico e sincero. Questo suo secondo diario di viaggio e conoscenza si presenta come un’opera di maggiore maturità, di comprensione profonda, di consapevolezza ambientale e geopolitica, perché non si può non tenere conto dei cambiamenti del mondo contemporaneo, soprattutto in luoghi che hanno vissuto isolati e poi, d’un tratto, divengono attrattivi.

foto mia

Il precedente libro il viaggio è costruito sulla formula originale di un alfabeto emotivo che si snoda su diversi luoghi, raccontando il viaggio e le persone conosciute; qui invece l’autrice si dedica a un luogo specifico, Socotra, a cui ha donato una parte significativa di sé stessa e che l’ha trasformata in modo sostanziale (vedi citazione sopra). C’è però ancora la cifra personale e distintiva del modo di viaggiare che le appartiene: l’incontro con le persone e le loro storie, il rispetto per i luoghi da proteggere e conservare, la consapevolezza delle proprie responsabilità come viaggiatrice.
Il testo racconta l’isola e la sua gente, le loro tradizioni, la loro cultura, e al tempo stesso esplora la fragilità degli ecosistemi . ambienti unici e affascinanti -, le dinamiche di potere che risuonano con quelle familiari, e le origini delle occupazioni.

Ogni volta che tornavo a Socotra, qualcosa dentro mi si lacerava sempre più, di fronte allo sfascio a cui assistevo e di cui facevo inevitabilmente parte, pur remando controcorrente con tutte le mie forze.Pag. 335

Tante sono le persone con cui Eleonora entra in contatto: tanti nomi, volti, esperienze che rimbalzano da un capitolo all’altro; su tutti spicca Tareq, la guida con cui vivrà praticamente in simbiosi durante la sua permanenza a Socotra.

Un ecosistema fragile e affascinante: l’isola incanta con i suoi paesaggi ancestrali: piante endemiche, deserti sconfinati e foreste lussureggianti. Un vero paradiso per botanici, linguisti e antropologi. Tuttavia, la crescente attenzione del turismo e gli investimenti economici minacciano l’equilibrio delicato di questo ecosistema.

Quando passavamo da Hadibo, molti di loro rimanevano sconvolti dalla quantità di plastica che c’era in giro. «Pensavo che Socotra fosse un’isola incontaminata» mi sentivo spesso ripetere. Il mio compito, avevo capito subito, era riportarli alla realtà. Socotra era ormai cambiata da vari anni e l’isola si trovava vicina a una soglia critica. Ma il problema non era solo la presenza fisica dei turisti: era collocato innanzitutto a piano decisamente più alti.Pag. 325

Un popolo resiliente: Sacco ci introduce alla gente di Socotra, custodi di una cultura millenaria e di una lingua unica. Attraverso i suoi incontri e le sue amicizie, ci fa conoscere la loro vita quotidiana, le loro tradizioni e le loro speranze. Un popolo che affronta con resilienza le sfide della modernità, cercando un difficile equilibrio tra progresso e conservazione.

Un reportage coinvolgente: il libro di Eleonora Sacco è un mix di diario di viaggio e reportage, che ci immerge nella realtà di Socotra. La sua scrittura vivida e appassionata ci trasporta tra dune di sabbia, scogliere calcaree e villaggi remoti, facendoci sentire parte di questo mondo lontano.

Eleonora Sacco, sommando le sue esperienze di viaggio e di relazione con persone e culture, ha sviluppato un approccio più riflessivo, critico e consapevole. Lei stessa si interroga sull’impatto del viaggiare, del turismo, sia in termini ambientali che sociali, cercando di porsi domande alle quali non sempre si può dare risposta, cercando di sfatare cliché e stereotipi, di ribaltare le prospettive e dare dignità e attenzione a popoli e culture ingiustamente ignorati in Occidente.

Un’isola in bilico tra passato e futuro: Socotra è un luogo in bilico tra passato e futuro, tra tradizioni millenarie e spinte alla modernizzazione. Un’isola che, nonostante le difficoltà, “scalpita e canta nel suo difficile percorso verso l’emancipazione”. Il libro di Eleonora Sacco è un invito a scoprire questo tesoro nascosto, prima che il suo fascino ancestrale venga intaccato dalla globalizzazione.

Il volume, nel pratico formato tascabile stile guida, è corredato dalle foto scattate da Eleonora, da un glossario, dalla bibliografia relativa i luoghi.

Eleonora Sacco (Milano, 1994) lavora come guida in Caucaso, Asia Centrale e in alcuni Paesi arabofoni. Ha viaggiato molto e vissuto in Italia, Portogallo, Russia e Georgia. Dal 2015, con painderoute.it promuove un approccio consapevole e rispettoso a luoghi e culture ingiustamente marginalizzate. È coautrice con Angelo Zinna dei podcast Cemento (2019-2021) e Kult (2023). Nel 2023 ha fondato la linea viaggi Kukushka Tours. Con Enrico Damiani Editore ha pubblicato Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici (2020).

Nota:
L’arcipelago di Socotra o Soqotra è costituito da quattro isole e due isolotti. A comporre l’intero arcipelago, oltre l’isola di Socotra che copre circa il 95% della superficie totale, troviamo Abd al-Kuri e Samha, il “fratello” e la “sorella” per i socotrini e Darsa, quest’ultima disabitata. La grande diversità della flora è legata alla diversa topografia dell’isola, alle condizioni climatiche e a una lunga storia di isolamento dalla terraferma. La maggior parte delle specie uniche vive sull’isola di Socotra. La più alta diversità vegetale si trova negli altopiani e nelle montagne, che funzionano come importanti rifugi umidi in una regione prevalentemente arida. Gli alberi del sangue di drago di Socotra, che esistono solo al di sopra dei 400 metri di altitudine, sono esempi tipici delle zone montuose e degli altopiani. Le zone montuose più alte si trovano nella parte orientale dell’isola di Socotra.

La flora dell’arcipelago custodisce da secoli la chiave per la sopravvivenza umana sulle isole, attraverso la conoscenza dettagliata degli usi tradizionali delle piante per scopi medicinali e di altro tipo. È  questa connessione tra natura e uomo che rende Socotra un luogo davvero speciale che conserva attivamente una ricchezza di conoscenza per le future generazioni.

Foto credits

Una replica a “Eleonora Sacco, Socotra. Viaggio sentimentale in un’isola impossibile by Pina Bertoli”

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