Rallenta, muta, accelera,
percola tra le dita e poi evapora,
Rallenta ancora, mi fissa, vapora,
effusione d’un sospiro nella bruma,
battito di un cuore, passo dopo passo,
foschia c’ogni cosa sfuma,
in questo orizzonte che si piega
alla curva d’un ramo lasso,
immaginandosi un mercuriale cielo
che lo accoglie, lo completa, dissolve.
Rallenta, muta, accelera,
e poi nuovamente percola, tra le dita,
evapora, nell’anima fiorita,
tra il ricordo delle aulenti fronde,
graveolenti d’autunnali colori ormai sfioriti,
nel cielo che si nasconde nei suoi veli
più misteriosi e suadenti,
in queste pianure senza orizzonti,
vapora e poi tace, giace, nel mio palmo,
nel tuo palmo, respiro di vita, di noi.
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