“Il professor Yarboroug spiegò di aver registrato su nastro i sussurri di Ra-Orkon. Freman era entusiasta.

“Incredibile, ha detto. Sentiamolo subito! Forse possiamo capire cosa dice” (p. 76, Il mistero della mummia, Alfred Hitchcock

Tutti noi sentiamo parole, indizi o vediamo film che ci parlano dell’aldilà (oltretomba). Alcuni di noi li ascoltano, altri ritengono che non si debba sprecare tempo. Per secoli l’umanità (e anche oggi) ha pregato i santi e un Dio come se egli esistesse e dovesse riempire le loro vite.

Qualche giorno fa mi sono ricordato di mia nonna Domenica e del suo rosario che lei passava e ritentava tra le sue mani per rendere più convincente la sua preghiera. Anche regalare il rosario era un atteggiamento positivo. Tutto è stato portato via dalla nuova civiltà che si sta formando. Abbiamo sostituito i loro account con un dispositivo che ci dice se il mondo là fuori è debole o forte, e questo è possibile solo attraverso il conteggio dei “Mi piace” che ci ritorna dall’Aldilà tecnologico. Non provo nostalgia, da bambino ero già ribelle e non credevo a quelle storie. Erano perplessità dell’animo umano a cui alcuni acconsentivano per abitudine e altri per sentimento. Ma nonostante fossi stato cresciuto come cattolico, tolleravo quella che consideravo una perdita di tempo.

Ma i segnali dell’Aldilà (oltretomba) continuano a visitarmi! Sono in una luce che si accende e si spegne, in un rumore, in una risposta che non corrisponde alla realtà immediata. Mia Nonna Domenica (la mia adorata strega) lo metteva in pratica e aiutava altri Sapiens, oppure mia madre parlava sempre di premonizioni. Vivo con alcune lettere (parole scritte e disegni fatti da me) insieme, in una borsa e che mi accompagnano ovunque. Ogni tanto leggo di qualcuno di cui mi fido che vuole chiedermi informazioni sul suo futuro.

Ma continuo ad essere tollerante con ogni manifestazione e pochi conoscono questa antica conversazione che di tanto in tanto intrattengo con l’Aldilà.

Noi Sapiens ci siamo liberati dal linguaggio della natura? Voglio dire, ciò che ci collega ai suoni ancestrali. Come le brave scimmie che portano a spasso i lupi ogni giorno (o i cani umanizzati). Temo che siano ancora vivi in ​​noi. Continuano a parlare di quelle correnti primitive dentro le donne o gli uomini. Continuano a portarci voci antiche che, devo ammettere, come i testi troncati che utilizzo, richiedono una tecnica per essere interpretate.

Nella lingua spagnola esiste un’espressione molto usata: credici o scoppia (creer o reventar)

Tutto è possibile, vero?

2 risposte a “Lingue: Le voci dall’aldilà by J. Re. Crivello”

  1. Esiste qualcosa oltre al visibile e razionale … ne sono certa. Anche perché io sento

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