“Ora vedremo, perché ho deciso che tu andrai per una strada attraverso le montagne e io per un’altra, così le aggireremo e faremo tutto il giro, e di tanto in tanto raglierai e raglierò io, e non può essere diverso, ma l’asino ci sentirà e ci risponderà, se è sulle montagne.” (Pagina 666, Don Chisciotte della Mancia, Miguel de Cervantes Saavedra)
Per generazioni, la gente ha ascoltato, assalita dalle grida, dai discorsi, dalle sciocchezze e dalle idee di cambiamento dei rivoluzionari di professione. Sembra che si siano calmati. Sembra che non crediamo più al paradiso terrestre promesso dai professionisti.
Se guardiamo le foto di Mao, Lenin e Castro, vediamo atmosfere intraducibili di cambiamento di fronte allo status quo di re, piccoli delinquenti o fascisti combattenti. Il XX secolo si è dissolto in un fallimento dopo l’altro. Rimangono solo le urla, le morti, le avventure prima della caduta del potere.
“E di tanto in tanto raglierai, e io raglierò”
E questa frase di Don Chisciotte ci accompagna. E cittadini, milioni di cittadini che nutrono desideri di pace e di cura per le loro famiglie. E consumi: di automobili, televisori, persino di dolciumi.
“Il capitalismo ha trionfato!” esclameranno i rivoluzionari di professione.
La mia casa, la mia macchina, la mia famiglia, saranno l’eco di tanti errori nella ricerca del Progresso. Siamo dalla parte della storia del progresso, ci diranno i socialdemocratici. La fanfara è nelle mani di autocrati che promettono mano ferma. Non li nominerò. Preferisco restare al di qua della palude, a mangiare gelato e usare WhatsApp.
Alla fine… è gratis.





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