Non era particolarmente bella, ma di certo attraente per quello sguardo enigmatico che celava mistero e drammaticità. Decisamente lontana dagli standard di fascino delle dive dell’epoca, diventò un’apprezzatissima caratterista, con particolare predisposizione verso personaggi possessivi, nevrotici, altezzosi e arroganti, per lo più nel genere drammatico, ma si dimostrò capace di esprimersi ugualmente in una vasta gamma di altri ruoli, anche ironici e leggeri.

Il suo nome completo era Agnes Robertson Moorehead. Nasce a Clinton, in Massachusetts, il 6 dicembre del 1900, da un pastore presbiteriano e da un’ex cantante. In seguito, l’attrice si tolse sei anni, affermando di essere nata nel 1906. La sua prima apparizione risale all’età di tre anni, quando il padre le fa recitare il Padre Nostro in chiesa, ma professionalmente debutta a 11 anni nel balletto della St.Louis Opera. Agnes manifestò fin da allora l’ambizione di recitare e nonostante il padre non fosse contrario, insistette affinché ricevesse un’istruzione formale. Nel 1923, la Moorehead ottenne una laurea triennale, con specializzazione in biologia, al Muskingum College di New Concord, in Ohio, e lì apparve anche in spettacoli teatrali universitari. In seguito ricevette un dottorato onorario in letteratura sempre dal Muskingum. Successivamente conseguì anche un master in inglese e oratoria, presso l’Università del Wisconsin. Quindi proseguì gli studi post-laurea presso l’American Academy of Dramatic Arts, dove si laureò con lode nel 1929. Nel 1928 aveva esordito a Broadway come cantante.

Subito dopo la laurea si dedica alla radio, sua grande passione che continuerà a coltivare sempre. La svolta della carriera avviene con l’adesione al Mercury Theater Company e l’incontro con Orson Welles, direttore della compagnia. Proprio con Welles fa il suo esordio al cinema nel capolavoro Quarto potere (1941), dove interpreta la madre del protagonista. L’anno seguente, sempre sotto la direzione di Welles, riceve la prima delle sue quattro nomination all’Oscar, per la superba interpretazione della zitella ne L’orgoglio degli Amberson. Sotto contratto con la Warner Brothers e, in seguito, con la MGM, è presente in numerosi film noir, ma continua a lavorare anche alla radio. Pare che Orson Welles avesse una grande stima di lei; pensava che potesse recitare qualunque parte. Quando c’era un ruolo strano o complesso, diceva: “Datelo ad Agnes, lei saprà farlo”.

Le altre tre nomination all’Oscar arrivano per La signora Parkington (1944), Johnny Belinda (1948) e Piano… piano, dolce Carlotta (1964). Nel 1948, in teatro, interpreta il ´Macbeth´, ancora una volta al fianco di Orson Welles. Negli anni ’50, è in tour negli Stati Uniti e in Europa con Charles Boyer, Charles Laughton e Sir Cedric Hardwicke in rappresentazioni teatrali da testi di Shaw e Shakespeare. Ha continuato a recitare negli anni ’60 e ’70, sempre in film di grande successo, ed è comparsa anche in decine di programmi televisivi, con una carriera durata oltre trent’anni, che conta più di 70 titoli.

Eppure il ruolo per cui è più conosciuta al pubblico moderno è quello di Endora, la bisbetica madre di Samantha in Vita da strega. Inizialmente aveva rifiutato quel personaggio, ma ci ripensò quando Elizabeth Montgomery, la protagonista, glielo chiese di persona. La Moorehead si unì al cast senza aspettarsi che la serie sarebbe durata più di una stagione, e tanto meno che sarebbe diventata un successo duraturo. In seguito si è lamentata perché ha ottenuto più successo e popolarità per quel ruolo, che per tutto quello che aveva fatto al cinema e in teatro. Purtroppo, come succede spesso, la televisione dà una celebrità maggiore rispetto ad altri palcoscenici, anche se viene snobbata dai grandi attori.

La sua ultima apparizione in pubblico fu nel 1973 a Broadway, per il musical Gigi.
Muore l’anno seguente, il 30 aprile 1974, per un cancro ai polmoni, probabilmente contratto sul set de Il conquistatore (1956), come quasi tutto il cast di quel film maledetto, girato in una zona radioattiva dell’Utah.
Inizialmente sposata all’attore John G. Lee, con cui aveva adottato un figlio, Sean, divorzia per unirsi all’attore e regista televisivo Robert Gist, dal quale si separa dopo quattro anni di matrimonio.

«La paura della vita ci preclude molte più opportunità della paura della morte»

FONTI: Enciclopedia del cinema, Treccani – cinekolossal – walkoffame.com – IMDb

Una replica a “Agnes Moorehead, strega suo malgrado by Raffa”

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