Il mio oblio

In questo mare ti aspetto!

Il mio oblio un tutt’uno con le onde

scaglie, lame lucenti

infilzano i pensieri

portati via dalla brezza.

In questo mare ti aspetto!” 

 

[ Antologia Mille Piroette; poesie di Maria Carmela Brandi; pag. 68; 2022 ]


Pezzi di vita di Maria

Pezzi di vita prendono la forma del mio cuore

Ogni angolo, ogni lembo

è colorato con toni chiari

con toni scuri.

Sfumature muovono l’anima!

Se guardi proprio lì nel profondo ci sono gli occhi

Guardano con amore,

Gli altri là giù li vedi? Sono speranzosi

Vogliono l’amore, sognano l’amore!

Pezzi di vita lacrime di dolore, di nostalgia

Pezzi di vita cerco altrove

Pezzi vuoti da riempire di sole.

Tu cosa vedi lì lontano per il mio cuore?”

 

[ Antologia Mille Piroette; poesie di Maria Carmela Brandi; pag. 70; 2022 ]



La poetica di Maria Carmela Brandi emerge come una riflessione intimista e delicata sul vissuto personale, sulle emozioni che permeano l’esistenza e sulle sfumature dell’anima. Le sue poesie, come “Pezzi di vita di Maria” e “Il mio oblio”, mostrano una chiara centralizzazione dell’io poetico, che esplora in modo intimo e profondo la condizione umana, il dolore, la speranza, e la ricerca di un equilibrio interiore. La sua scrittura si esprime attraverso immagini potenti, metafore evocative e una musicalità che contribuisce a creare una dimensione emotiva. La poesia di Maria Carmela Brandi, intitolata Il mio oblio, si sviluppa in modo intenso e conciso, evocando un’emozione di attesa e smarrimento attraverso un linguaggio ricco di immagini e sensazioni. In questa poesia la poeta gioca magistralmente con immagini di bellezza e violenza, con un linguaggio semplice ma carico di emozione. Il mare è il luogo dove il pensiero si perde, ma anche dove l’attesa rimane sospesa e l’autrice sembra essere intrappolata in un ciclo di attesa infinita.

La poesia si concentra in due strofe, la seconda delle quali è un semplice ma potente ripetizione della prima. Questa struttura crea un ritmo circolare, quasi ossessivo, che rimarca il tema dell’attesa e dell’oblio. La ripetizione del verso “In questo mare ti aspetto!” alla fine di entrambi i periodi contribuisce a dare un senso di sospensione temporale, come se l’autrice fosse prigioniera di un momento che non riesce a sfuggire, un’eterna attesa. La struttura, quindi, non solo rinforza il significato, ma crea anche un ritmo cadenzato che amplifica la sensazione di attesa e ripetizione. Questo ritorno allo stesso verso sembra simboleggiare la continua, inevitabile ripresa dell’attesa stessa. L’uso di metafore e similitudini è determinante per dare spessore emotivo al testo “Il mio oblio un tutt’uno con le onde”: Qui il concetto di “oblio” è paragonato al movimento delle onde, suggerendo un’idea di smarrimento che si fonde con il mare, un oblio che non è solo un’assenza mentale, ma un’esperienza fisica e sensoriale invadente e pervasiva. L’uso di metafore e similitudini è determinante per dare spessore emotivo al testo, infatti, vorrei porre l’attenzione su i versi seguenti:

“Il mio oblio un tutt’uno con le onde”: Qui il concetto di “oblio” è paragonato al movimento delle onde, suggerendo un’idea di smarrimento che si fonde con il mare, un oblio che non è solo un’assenza mentale, ma un’esperienza fisica e sensoriale. Poi nel verso seguente: “Infilzano i pensieri portati via dalla brezza” Questa immagine di “infilzare” i pensieri con “scaglie” o “lame” è particolarmente potente. Si può cogliere come suggerisca l’idea di un’azione rapida e dolorosa, che distrugge e allontana i pensieri dalla mente, come se l’autrice non potesse trattenere i propri ricordi o sentimenti. Mi ha colpito l’uso di immagini affilate. I versi dell’autrice sono brevi, con frasi frammentate che trasmettono l’idea di un pensiero difficile da mantenere. Il messaggio della poesia è profondo e riflessivo, esplorando il tema dell’oblio, della memoria e dell’attesa.    L’attesa è il nucleo centrale della poesia. La ripetizione del verso finale ci lascia in un momento di sospensione, un’attesa che non si risolve, che non trova conclusione. La brezza che porta via i pensieri potrebbe rappresentare la fugacità e l’impossibilità di trattenere il passato o i sentimenti, mentre il mare diventa un spazio di smarrimento e al tempo stesso di attesa. L’autrice sembra essere alla ricerca di qualcosa che non può afferrare, in una condizione di limbo emotivo. Nelle due poesie, è evidente come l’io diventi il fulcro attorno al quale ruotano tutte le riflessioni, sia nel caso di “Il mio oblio”, dove l’autrice esplora un’esperienza di attesa, smarrimento e oblio, sia in “Pezzi di vita di Maria”, dove l’io si fa custode di pezzi del proprio cuore e della propria esistenza. La scrittura di Brandi, quindi, è fortemente intimista, focalizzata sul soggetto e sulla sua esperienza interiore. L’autrice mette in luce emozioni personali, come il dolore, la nostalgia, la speranza e la ricerca di amore, ma lo fa in modo che ogni lettore possa sentirsi coinvolto, trovando una connessione con il proprio vissuto. La centralizzazione dell’io emerge chiaramente in entrambe le poesie. In “Il mio oblio”, l’autrice descrive un’esperienza di perdita e attesa dove l’io è prigioniero di un oblio difficile da superare. In “Pezzi di vita di Maria”, l’io si rivela più dinamico, in continuo movimento tra il ricordo del dolore e il desiderio di cambiamento. La poetica, quindi, riflette la costante tensione tra passato e presente, memoria e desiderio di futuro, un conflitto che è sempre vissuto attraverso la voce dell’io. Le immagini che Brandi utilizza sono di grande impatto emotivo e visivo. In “Il mio oblio”, il mare diventa la metafora centrale del smarrimento, dell’oblio e dell’attesa, con onde che portano via i pensieri, un’azione che simboleggia il dolore e la distruzione di emozioni, ma anche un movimento naturale e inesorabile. In questo caso, la metafora del mare è simbolica del movimento interno e della ricerca di qualcosa che sfugge, proprio come le onde che si infrangono sulla riva. In “Pezzi di vita di Maria”, la metafora e l’immagine centrale sono i “pezzi di vita”, che si plasmano come il cuore della poetessa. Ogni “pezzo” è rappresentato da un’immagine visiva precisa, come le sfumature e i toni chiari e scuri che compongono l’anima. Le lacrime di dolore e la nostalgia si alternano a pezzi da riempire di sole, creando una visione contrastante ma completa dell’esperienza emotiva umana, fatta di contraddizioni e ricerca di bellezza.  L’uso delle immagini in entrambe le poesie è altamente simbolico. In “Pezzi di vita di Maria”, l’io poetico mette insieme i pezzi della propria vita come se fossero un mosaico. Ogni immagine evoca un’idea di continuità e di riparazione: i pezzi sono lacrime, dolore, nostalgia, ma anche speranza, amore e il desiderio di riempirli di “sole”. Questa immagine suggerisce la possibilità di trasformare il dolore in qualcosa di positivo, di fare della lacerazione una parte della propria guarigione. La poesia di Brandi è caratterizzata da una forte dinamicità, che si percepisce sia nella struttura che nel contenuto. In “Il mio oblio”, la sensazione di movimento è data dal continuo fluire delle onde e dal vento che porta via i pensieri. Questa immagine di cambiamento continuo rende la poesia vivace e in perpetuo divenire, come se l’autrice fosse in viaggio, alla ricerca di un equilibrio interiore che non trova mai una soluzione definitiva. Anche in “Pezzi di vita di Maria”, il movimento è centrale. La poesia inizia con il movimento delle sfumature che “muovono l’anima”, e prosegue con il contrasto tra dolore e speranza. La poetessa si muove tra tempi e spazi emotivi, da un lato il passato e il dolore, dall’altro il desiderio di un futuro luminoso, che emerge attraverso il riempimento dei pezzi di vita con il sole. L’idea di movimento è anche legata alla ricerca di un senso nell’esperienza della vita: “cerco altrove”, suggerisce il desiderio di trascendere il dolore, di ricomporre se stessa.A differenza di “Il mio oblio, dove i versi sono piuttosto sintetici, “Pezzi di vita di Maria” presenta versi più estesi e articolati. La costruzione dei versi si fa più espansiva, come se l’autrice volesse dilatare il tempo della riflessione e dell’emozione. Questi versi più lunghi consentono una contemplazione più ampia dei temi trattati, che vanno dal dolore alla speranza, dall’amore alla ricerca di un senso profondo.
La forma della poesia sembra essere quella di un brano poetico che si sviluppa attraverso il flusso delle immagini e delle emozioni. In particolare, il continuo scivolare da un’immagine all’altra (lacrime, sole, amore) crea una sensazione di interiorità in movimento, come se la poetessa stesse cercando di mettere ordine nelle parti frammentate della propria vita, attraverso il movimento della parola e dell’immaginario. Infine, la musicalità della poesia di Brandi gioca un ruolo fondamentale nel creare una dimensione emotiva che trascende la semplice narrazione. L’uso di suoni, di allitterazioni e di ritmi contribuisce a rafforzare il messaggio e l’atmosfera di ciascun componimento. In “Pezzi di vita di Maria”, la musicalità è più evidente nell’alternanza di toni chiari e scuri, che oltre a creare un contrasto visivo, rimandano anche a un contrasto sonoro ed emotivo. Il ritmo ondulatorio dei versi, che si alternano tra desiderio e smarrimento, enfatizza ulteriormente la dimensione emotiva e dinamica del testo.


Maria Carmela Brandi

Maria Carmela Brandi è di origine lucane: Maratea è la sua città natale. Da molti anni vive a Roma, dove ha conseguito la Laurea in Lettere studiando all’Università degli Studi di Roma Tre. Dopo aver lavorato presso l’università dal 2016 insegna al Liceo di Scienze Umane di Guidonia. Ama stare tra i ragazzi ed insieme alla scrittura l’insegnamento è la sua vocazione. Nel 2020 ha pubblico insieme ad altre autrici Garammi: i vuoti del cuore contenuto nei Racconti del Clan delle femmine.


[ SiteLink : Yuleisy Cruz Lezcano ]

[ SiteLink : Mille Piroette ]

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