È presente al suo pastore, questa bestia
da latte, da sella, da macello.
È presente, dicevo, il fianco appeso al gancio,
alla corda ben tesa e il tormento sta.
Corpo o mente sta
e le mani che si fanno breccia
e la voce tempesta,
che il bene dentro butta all’aria e veglia,
sullo scambio che muta il corpo in merce.
Si negano, poi, i santi continenti e l’angelo
a una donna, in quel blu caduto di Chagall.
Ci si cava dalla bocca la soma,
per eccesso e struggimento,
quando è lei vittima e bestiario
che paga in viso la pena.
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[ Immagine in evidenza : Marc Chagall, La Caduta dell’Angelo (1887–1985) ]





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