Pesca estiva in Lapponia, di Juhani Karila, Fazi editore 2025, traduzione di Delfina Sessa, pp. 312

Certi segreti sono come le radici degli alberi: si estendono in profondità, e anche se tagli l’albero, le radici restano lì, pronte a germogliare di nuovo.

Juhani Karila, con il suo Pesca estiva in Lapponia, edito in Italia da Fazi, ci trasporta in un angolo di mondo unico e spesso misterioso: la Lapponia finlandese. Questo romanzo si rivela un’opera intrigante e stratificata, capace di mescolare con maestria elementi del folklore sami, un realismo a tratti crudo e un umorismo nero e surreale, offrendo al lettore un’esperienza letteraria ben lontana dalle convenzioni.

La Lapponia non perdona. Ti prende e ti plasma a suo piacimento, oppure ti sputa fuori.

Al centro della narrazione c’è Elina Ylijaako , una giovane donna determinata che, per curare la sua insonnia cronica, intraprende un viaggio nel cuore della Lapponia – sua terra d’origine -, sulle tracce di un misterioso pesce in grado di risolvere i suoi problemi. La sua ricerca la conduce in un villaggio remoto, quasi dimenticato dal tempo, dove si imbatte in una galleria di personaggi eccentrici e in una realtà permeata da antiche credenze e da una natura selvaggia e prepotente. Il suo obiettivo principale è trovare un uomo, un pescatore esperto, che si dice sia l’unico in grado di aiutarla a catturare questo pesce leggendario. Durante la sua ricerca, Elina deve confrontarsi non solo con le difficoltà pratiche della vita selvaggia e con la natura imprevedibile della Lapponia (caratterizzata dalle eterne notti bianche estive), ma anche con le proprie convinzioni e paure.

L’atmosfera del romanzo è uno dei suoi punti di forza maggiori. Karila dipinge un paesaggio lappone vibrante e suggestivo, descritto con un linguaggio evocativo che ne cattura tanto la bellezza mozzafiato quanto la sua intrinseca crudeltà. Ma al di là della pura descrizione geografica, l’autore crea un’atmosfera sospesa, quasi onirica, dove il confine tra il reale e il fantastico si assottiglia progressivamente. Le notti bianche della Lapponia, il sole di mezzanotte, i colori della tundra contribuiscono a creare uno scenario quasi mitico, perfetto per le vicende che vi si svolgono.

I personaggi di Karila sono complessi e memorabili, ben lontani dagli stereotipi.
Elina non è la classica eroina. Soffre di insonnia, è cinica e pragmatica, eppure porta dentro di sé una profonda vulnerabilità e un desiderio, quasi una necessità, di riconnettersi con qualcosa di primordiale. La sua ricerca del pesce miracoloso diventa una metafora del suo viaggio interiore, un tentativo di trovare un senso e una cura non solo per il suo disturbo fisico, ma anche per un’alienazione più profonda. Il suo scetticismo iniziale si scontra con l’irrazionalità del mondo che la circonda, costringendola a rivedere le sue certezze.

La detective Janatuinen è una poliziotta che giunge nel paese dove si svolge la vicenda e inizia a indagare sulla protagonista, Elina Ylijaako. Inizialmente spaventata dalla misteriosa terra della Lapponia, la detective Janatuinen inizia a parlare con la gente del villaggio, scoprendo che la famiglia Ylijaako non gode di una buona reputazione. La sua presenza aggiunge un elemento di thriller e indagine alla storia.

I personaggi secondari sono il vero cuore pulsante del romanzo e contribuiscono in modo significativo al suo fascino. Il saggio e enigmatico Antero, con le sue conoscenze ancestrali, rappresenta il legame con il passato e le tradizioni sami. Gli abitanti del villaggio, ognuno con le sue eccentricità, i suoi segreti e le sue credenze, sono un microcosmo affascinante, a volte grottesco, che incarna lo spirito della Lapponia. Essi sono figure ai margini della società moderna, custodi di una saggezza antica ma anche intrappolati in dinamiche sociali e personali complesse. La loro interazione con Elina crea situazioni tanto comiche quanto toccanti, mettendo in luce il contrasto tra l’approccio urbano e quello rurale alla vita.

Lo stile di Juhani Karila è una delle maggiori attrattive del romanzo. La sua prosa è agile, incisiva e spesso sorprendente. Karila possiede una notevole capacità di alternare momenti di lirismo puro, nelle descrizioni della natura e delle sensazioni, a passaggi intrisi di un umorismo nero e tagliente. Le digressioni, apparentemente casuali, si rivelano in realtà funzionali alla narrazione, aggiungendo strati di significato e arricchendo la comprensione del mondo lappone e dei suoi miti.

Il confine tra il vero e il fantastico qui è più sottile di un filo di ragnatela nella nebbia mattutina.

Il linguaggio è vivido e immaginifico, spesso con un tocco di surreale che si sposa perfettamente con gli elementi di realismo magico. Karila non ha paura di affrontare temi complessi con leggerezza apparente, utilizzando l’ironia come strumento per esplorare le assurdità della vita e le contraddizioni dell’essere umano. La sua capacità di mescolare il quotidiano con il fantastico in modo così naturale è una vera dimostrazione di talento.

Pesca estiva in Lapponia brilla per diversi aspetti:

  • Il realismo magico lappone: Karila reinventa un genere, innestandovi elementi unici della cultura sami. Il folklore non è solo un abbellimento, ma un motore narrativo, parte integrante della realtà dei personaggi. Creature mitologiche, leggende e credenze antiche si fondono con la vita moderna, mettendo in discussione la nostra percezione di ciò che è “reale”.
  • L’umorismo nero e surreale: Questo aspetto rende la lettura piacevole e profonda allo stesso tempo. L’umorismo di Karila è spesso sottile, a volte amaro, ma sempre efficace nel sottolineare l’assurdità di certe situazioni e l’ironia della condizione umana.
  • L’esplorazione del rapporto uomo-natura: Il romanzo è un inno alla natura selvaggia della Lapponia, ma anche una riflessione su come l’uomo moderno si rapporta ad essa. La natura non è solo uno sfondo, ma un personaggio a sé stante, con la sua forza, i suoi misteri e la sua indifferenza.
  • La critica sociale implicita: Sebbene non sia un saggio, il romanzo solleva interrogativi sulla modernizzazione, sulla perdita delle tradizioni e sul divario tra la vita urbana e quella rurale. Attraverso le esperienze di Elina e le interazioni con gli abitanti del villaggio, Karila esplora le tensioni tra il progresso e il desiderio di preservare un’identità culturale.

Pesca estiva in Lapponia non è un romanzo per tutti; piacerà moltissimo agli amanti del realismo magico. Chi ha apprezzato autori come Gabriel García Márquez o Haruki Murakami, ma è alla ricerca di una nuova prospettiva e di un contesto culturale diverso, troverà in Karila una voce originale e affascinante.
Piacerà anche ai lettori curiosi di culture diverse (come me…). Chi è affascinato dalle culture nordiche, in particolare da quella sami e dalla Lapponia, scoprirà un romanzo che offre uno sguardo autentico e non convenzionale su questo territorio e le sue genti. A chi cerca storie fuori dall’ordinario. Se siete stanchi dei cliché e cercate un romanzo che sappia sorprendere con la sua originalità, la sua ironia e la sua capacità di mescolare generi e registri, Pesca estiva in Lapponia è una scelta eccellente. Coloro che apprezzano un umorismo intelligente, spesso sottile e che invita alla riflessione, troveranno pane per i loro denti.

Pesca estiva in Lapponia è un viaggio profondo nell’anima umana, un’esplorazione delle radici culturali e del rapporto complesso tra l’uomo e la natura. Juhani Karila – al suo esordio – ha creato un’opera che affascina, diverte e fa riflettere, confermandosi una voce originale e potente nel panorama letterario contemporaneo. Un libro da leggere per chi desidera evadere dalla realtà e immergersi in un mondo dove il confine tra il visibile e l’invisibile è sottile come il velo della mezzanotte lappone.

Qui potete leggere l’incipit.

Nato nel 1985 in Finlandia, Juhani Karila ha un master in Teoria della comunicazione, è scrittore e giornalista. Ha pubblicato due raccolte di racconti. Pesca estiva in Lapponia è il suo romanzo d’esordio. Bestseller in Finlandia, è in fase di pubblicazione in venti paesi e ha vinto svariati premi: Kalevi Jäntin palkinto, Tähtifantasia-palkinto, Jarkko Laine-palkinto, Lappi-kirjallisuuspalkinto e Silver Foreword Indies Award.

Una replica a “Juhani Karila, Pesca estiva in Lapponia by Pina”

Lascia un commento

arcipelago di cultura

Scopri di più da MasticadoresItalia

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere