“Le sirene possiedono un’arma molto più preziosa del loro canto: il loro silenzio.” Kafka
Quando ho iniziato a scrivere questo testo, volevo parlarne di un lontano cugino di nome Cachito. Ma lui è sfuggente nella mia memoria, e l’argomento si è spostato su quanto segue:
Quando scriviamo, viaggiamo nel tempo. È un capriccio mentale che si verifica quando l’ispirazione ci viene evocata. Prima scrivevamo a mano, e produceva risultati sorprendenti; ora, quando scriviamo sulla tastiera di un computer, tutto ciò che sentiamo è il suo suono, e la mente attende il comando successivo. Il prossimo stimolo, che ci riporterà all’argomento. In questi giorni, mentre rievoco con fervore il ricordo di esseri che mi hanno accompagnato in passato, la notte scorsa mi è venuto in mente un sogno: “La mia macchina, una lunga berlina in stile anni ’50, rossa con i cerchi bianchi, era parcheggiata vicino al fiume”. Il veicolo si è imposto nel sogno come i desideri che ci assalgono e si impongono alle nostre vite. Così, viviamo tutti influenzati da un desiderio romantico.
Nella società in cui viviamo, caratterizzata da così tanti frenetici scambi di messaggi, a volte possiamo vedere e percepire i desideri degli altri, le decisioni altrui e come ci influenzano. Osiamo persino esprimere la nostra opinione sulle loro decisioni.
Il silenzio delle sirene, menzionato da Kafka, è forse quello spazio in cui lasciamo che gli altri riflettano sulle loro decisioni in solitudine. Ma tutti possediamo quell’ideale romantico di ciò che dovrebbe essere fatto. E cerchiamo di imporlo. L’età in cui genitori e figli si separano è cambiata; si verifica sempre più spesso intorno ai 15 anni e oltre. Emerge il mondo degli adulti, pieno dei colpi di scena della vita. Negli ultimi giorni, più di quattro persone mi hanno parlato di decisioni che influenzeranno le loro vite. E ho pensato di esprimere la mia opinione, ma ho scelto di rimanere in silenzio.
Quando scriviamo, questo viaggio nel tempo ci costringe a scinderci. Noi scrittori siamo individui che amano sia l’opposto che il nostro, o che sviluppano entrambi i discorsi e se ne distaccano attraverso i personaggi. Il laboratorio interiore fa riaffiorare opinioni o decisioni che poi sfuggono ai lettori desiderosi di interpretarle.
Ora… solo allora ci resta il silenzio delle sirene.





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