Una scena che mi incanta,
nel grido di ogni giorno,
perennemente accerchiato,
nel mare, interminabile.
Una carezza divina,
senza voltarmi,
un rifugio rischiarato,
un’annunciazione da ricordare,
coi sibili strazianti del vento.
Troppe volte
i fantasmi di un testamento
adagiati nella tempesta,
aspettano inspiegabili
vuoti d’aria.
Scivolano leggere le voci,
accarezzano i poeti
nella notte,
a perdonare un’estate mancata,
come un’infanzia lontana
che malinconicamente
s’attarda.


Poesia estratta dal libro di Gianfranco Corona Senza voltarmi, Brè Edizioni.


[ FacebookLink : Gianfranco Corona ]

[ Immagine in evidenza : Illustrazione di Karolis Strautniekas ]

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