Per fortuna che fuori piove.

E su ogni goccia che scende si appoggia

un sentimento caldo e fragile,

come una foglia che porta ancora il tepore del ramo

da cui si è staccata.

La mancanza arriva come un vento morbido,

che sfiora prima di passare,

che tocca i bordi dell’anima e i lembi della pelle,

come dita che provano a ricordare un corpo.

C’è ciò che rimane stabile e qualcosa che si affaccia sul

sospeso come una nebbia che profuma di terra bagnata,

di qualcosa che vorrebbe avvicinarsi

ma resta a un passo dallo sconfinare sul suolo scivoloso.

E dentro, intanto,

una brace nascosta respira piano,

si accende e si ritrae,

lasciando un calore lento, intenso,

che arrossa il pensiero senza farsi vedere.

E mentre la pioggia continua,

ogni goccia diventa un confine lieve:

acqua che scivola,

desiderio che pulsa,

entrambi silenziosi,

entrambi inevitabili,

entrambi vivi.


[ SiteLink : Tutto il contrario di tutto ]

Una replica a “Luisa Carducci – Sotto la pelle della pioggia”

Lascia un commento

arcipelago di cultura

Scopri di più da MasticadoresItalia

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere