In un giorno qualunque a Norimberga del 1937, circolò una fotografia che affermava che Isaac, Isidor, Levy e Cohn avevano vinto il concorso del Festival di Zissel a Kassel, in Germania, con una zattera. Il paradosso era che aggiungeva che sarebbero stati deportati in Palestina. (Fonte: p. 220 di Holocaust di D. Dwork e R. Jan Van Pelt)

Durante quegli anni in cui i nazisti presero il potere in Germania, nessuno poteva andarsene, e chi lo faceva veniva trattato come un miracolo. A volte ho riflettuto: com’è possibile che gli ebrei non siano riusciti a sfuggire all’inferno? E torno alla realtà: come ho potuto sfuggire all’inferno dei desaparecidos argentini del ’76? Forse perché me ne sono andato ostinatamente.

Sì, non mi sono voltato indietro. Non volevo elaborare strategie di cambiamento che portassero alla morte, né rimanere in silenzio e dire che la mia vita non poteva essere vissuta in silenzio mentre assistevo ai discorsi dei militari e della Chiesa cattolica sulla fede e la patria. E mi dicevo che avrei vissuto in un paese dove le opinioni sono rispettate. Ma di cosa stiamo parlando? Forse delle taniche di benzina rovesciate in molte strade in nome della libertà? L’opinione è un elemento indispensabile della cultura cosmopolita che noi umani abbiamo conquistato. L’opinione riflette i successi e i fallimenti di ogni società; senza di essa, siamo lo spirito che ama andarsene, lasciandosi alle spalle solo caos, solo un futuro in cui molti pagheranno con il freddo, la morte e il silenzio.

“Ricordo che a mio padre non era permesso andare in fabbrica. Ricordo anche che il cibo era un problema. E i soldi. E un’altra cosa che ricordo è l’attesa delle lettere dall’Inghilterra. Le aspettavamo dai nostri zii, da chiunque fosse inglese. Non arrivavano lettere. Quello che succedeva era che pensavano di poterci mettere nei guai se ci avessero scritto. Ci sentivamo terribilmente isolati.” (Pagina 220, Ibid).

Ricordo l’orgogliosa classe media argentina che mi consigliava lentamente: “Non immischiarti!”

E me ne andai.

Nota: Il mio caro amico dell’epoca scomparve a Buenos Aires per alcuni mesi e poi riapparve.

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