Squali, di Angelo Mojetta e Tiziano Storai, è un libro veramente originale e degno di interesse. Non si tratta di un manuale di ittiologia, che ci spieghi tutto su queste creature marine, ma di un testo complesso e articolato, il cui sottotitolo è Emersioni dall’immaginario, che affronta i vari aspetti del rapporto che noi umani intratteniamo con questi incredibili pesci. Già, perché gli squali sono pesci, a differenza delle balene e degli altri cetacei, che sono invece dei mammiferi. Lo squalo si può considerare l’ultimo esempio di animale completamente libero, non assoggettato dall’uomo, non domesticabile: e nello stesso tempo occupa un posto importante nel nostro immaginario. È il mostro marino per eccellenza, magari è lui il leviatano che vive nelle profondità dell’abisso, per quanto questo essere mitologico sia raffigurato, nella Bibbia e nelle opere posteriori, a volte come un grosso pesce, a volte come un drago marino, a volte, ma più tardi, come una balena. È probabilmente uno squalo che ingoia il profeta Giona; è senz’altro uno squalo, il terribile pesce-cane, che divora Geppetto, Pinocchio e un ignaro tonno che passava di lì. Per non parlare dello squalo protagonista dell’omonimo film di Steven Spielberg, uscito giusto cinquant’anni fa.
Siamo tutti affascinati da questo incredibile animale dal corpo sinuoso che si muove elegantemente nell’acqua e dalla temibile bocca rivolta all’ingiù e fitta di denti aguzzi. Nell’immaginario collettivo lo squalo se la vede con la balena, considerata come un bestione tutto sommato bonario, accogliente come l’utero della madre, mentre lo squalo, secondo certe interpretazioni psicologiche, rappresenterebbe il timore, da parte dell’uomo, della castrazione. Certo, con quei denti…
Ricchissimo di aneddoti, di riferimenti letterari e cinematografici, di curiosità, il volume di Mojetta e Storai, ricco tra l’altro di foto e disegni, ci presenta reperti di ogni epoca: dalle pitture rupestri ai vasi decorati, ai quadri di epoca romantica, alle copertine dei settimanali illustrati, fino al celebre squalo sotto formalina di Damien Hirst e ai gadget per bambini: chi non ricorda la collezione di sorpresine Kinder con squaletti declinati in tutte le salse? E chi non ha ballato con i propri figli o nipotini sulle note di Baby Shark?





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