By Marisa Salabelle
Veramente impressionante il libro di Luca Ciarrocca, Terza guerra mondiale, edito da chiarelettere. L’autore, giornalista che si occupa da anni di geopolitica e di macroeconomia, ha utilizzato fonti e documenti riservati, la cui provenienza non sempre è autorizzato a rivelare, per fornirci un quadro dettagliato e inquietante della situazione attuale riguardo a guerre, armi, relazioni internazionali. Non è il primo né l’ultimo a dire che siamo già dentro la terza guerra mondiale: iniziò papa Francesco, già nel 2014. Dopo otto anni i pezzi si stanno ricomponendo, non si tratta solo della guerra in Ucraina che si aggiunge alle altre decine di conflitti attualmente in corso nel mondo, ma di nuovi focolai che esplodono (sono di questi giorni nuovi scontri al confine tra Armenia e Azerbaijan, per non parlare di quello che si prospetta sul fronte del Pacifico, con la crisi di Taiwan e altro ancora). Il libro di Ciarrocca è uscito nel maggio di quest’anno, per cui della guerra in Ucraina parla solo a proposito della fase iniziale. Più che altro parla delle armi, sia convenzionali che nucleari, presenti in gran numero nel mondo e sempre più potenti e sofisticate. Sono nove al momento i Paesi che possiedono la Bomba: i cinque membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ovvero Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia, più altri quattro che si sono aggiunti negli anni, India, Pakistan, Israele, Corea del Nord. A questi potrebbe presto aggiungersi l’Iran. L’Italia e la Germania, oltre ai Paesi Bassi, il Belgio e la Turchia, non fanno parte del Club dell’Atomica, ma la ospitano sul loro territorio. In Italia, le basi militari di Ghedi (vicino a Brescia) e Aviano (vicino a Pordenone) alloggiano ciascuna venti testate nucleari.
L’arma nucleare è stata usata nel corso degli anni, soprattutto durante la Guerra fredda, come deterrente: MAD, mutua distruzione assicurata, è questo l’acronimo in base al quale si suppone che il timore dell’annientamento scoraggi le potenze nucleari dal fare uso della terribile arma. Ma questo criterio si sta rivelando sempre più labile, anche perché, se è vero che le armi nucleari sono state implementate e perfezionate a tal punto che la bomba di Hiroshima in confronto è uno zuccherino, è vero anche che sono state sviluppate nel tempo le cosiddette armi nucleari tattiche, meno distruttive (si fa per dire…), più maneggevoli e pratiche, perfette per far paura al nemico senza bisogno di distruggere il pianeta. Comodo, vero? Delle armi nucleari tattiche, che possono essere installate su missili, in particolare sui nuovissimi missili ipersonici, si parla ormai come di strumenti ai quali, all’occorrenza, si potrebbe anche fare ricorso.
Non starò a riassumere il testo, denso di informazioni, di Luca Ciarrocca: mi ci vorrebbe altro che un breve pezzo per un blog. Chi è interessato lo compri, lo prenda in prestito alla biblioteca, se lo studi. Si parla tra l’altro del TNWP, il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, adottato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2016: è stato sottoscritto da circa 60 nazioni ed è entrato in vigore il 22 gennaio 2021. Con esso, ufficialmente, le armi nucleari sono illegali. Naturalmente nessuno Stato membro del Club dei nove l’ha ratificato. E l’Italia? Ma no, naturalmente. Alla faccia dell’articolo 11 della Costituzione.




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