non ricordavo questo silenzio
le stanze vuote la polvere sui mobili
tutti quei libri sugli scaffali con le storie che avevo letto
e dimenticato
esitavo
non dovevo chiedere il permesso
per superare la soglia della memoria
il passato non si sceglie
a volte tace a volte fa rumore
volevo prendermi per mano o sottobraccio
con un sostegno o una leva d’Archimede
aprire la porta della stanza in fondo al corridoio
l’armadio, le ante a specchio
il letto sfatto
la finestra da spalancare
fuori l’aria africana aveva vinto la guerra
ritrovai il crocifisso
e mi ricordai la preghiera di Gesù acceso d’amore
la fantasia di una bambina vedeva un viso tra le fiamme
il mio era madido e salato
e la verità bruciava lenta in questo inferno
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