Quando incrocio lo sguardo di una persona, anche se non la conosco, accenno sempre un sorriso. Alle volte in cambio ricevo un sorriso. Senza bisogno di spiegare, senza nulla da aggiungere, senza nulla da fraintendere. Quando accade, lo spettacolo, appare realmente migliore.
Quando incrocio lo sguardo di una persona, anche se non la conosco, accenno sempre un sorriso. Alle volte in cambio ricevo un sorriso. Senza bisogno di spiegare, senza nulla da aggiungere, senza nulla da fraintendere. Quando accade, lo spettacolo, appare realmente migliore.
Mi piace, vera e profonda, mi ricorda un mio vecchio post, che forse rappresenta una parte nascosta di paure che ho, ma in fondo parla anch’essa di come ci relazioniamo con gli altri, con il mondo. Ecccolo https://papillon1961.blog/2014/11/13/lattore/
Grazie. Ho letto con molto piacere questo tuo scritto, giustamente te lo ricorda, in qualche modo è metaforicamente una pianga con la stessa radice. Per quanto credo, personalmente e forse sbagliandomi, la paura è una parte fondamentale del coraggio, il coraggio è andare oltre la paura, probabilmente senza paura sarebbe solo azione naturale come quella di un predatore, o incoscienza. Nella mia breve frase, escludendo la citazione di Palanhiuk, riservo a questo mio atto, il sorriso, proprio una forma di coraggio, di “fratellanza” un modo per dire; “ok, siamo entrambi esseri umani, forse non ce la passiamo nemmeno troppo bene, un sorriso solo come piccolo momento di conforto può fare qualcosa.” Sì, assolutamente parla, il tuo scritto, anch’esso della modalità di relazionarsi, al teatro, lo spettacolo, che sembra essere la vita.
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