C’è il linoleum
come dire anni novanta
il sudore ai concerti
un odore di appartamento chiuso,
di gomma, di giocattoli,
di frutti disegnati.
Poi viene il pomodoro.
E la fragola di bosco,
quando passi oltre la superficie tinta
e il bianco ti sbatte sui denti
non appena lo penetri e perfori.
Ecco che lei passa le mani sull’intonaco veneziano
nella camera bene ammobiliata
e il tramite sono i capelli
che non ha mai saputo avere,
soffici e corposi.

Il secondo macera.
Semplice, dolce e poi verde quanto basta.
Io ci sento Orta
quando raccolsi i fiori del rosmarino
e non le foglie
per il risotto.
Il lungolago,
l’estate.

Infine l’ultimo, inguine, lattice
e anche, forse, un po’, il benzinaio
che ti controlla pure l’autovettura
mentre tu attendi nel negozio polveroso
fra i prezzi mancanti
e il non sapere quanto pagherai
per il controllino.

[ BlogLink : Greta Rosso ]

2 risposte a “degustazione by Greta Rosso”

  1. Uno stupendo viaggio olfattivo messo in versi. Mi hai fatto tornare alla memoria certe abitudini, o stravaganti itinerari solo per sentire un certo odore. Siepi in cui affondare il naso. La terra del bosco dopo la pioggia. Un cappotto. L’autobus delle sette e un quarto… e c’era poesia senza saperlo, ma tu lo sapevi e l’hai scritta. Bellissima. Bellissima.

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  2. Io ascolto sempre più che posso, e per me scrittura è una rapida trasposizione nella quale non dovrebbe entrare il preconcetto.
    Grazie!

    Piace a 1 persona

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