Sono venuta da te
vestita di tutta gentilezza
correndo nell’ebrezza
di vederti sorridere alla mia vista.
I tuoi abbracci profumano di pane caldo,
non so, me li immagino così.
Guarda i ragazzi come si baciano
sotto al sole,
non possono aspettare per fare l’amore,
e noi?
Hai presente un’automobile?
Con la strada una salita
e la macchina salta un po’
e le natiche si sbilanciano sul sedile,
lasciano la presa, ma poi c’è la discesa,
salti un battito ma è normale:
così quando mi vedrai arrivare.
L’innocenza non è cosa tua,
tu ti sai muovere con maestria
senza fare neanche un errore.
Non ho niente da rimproverarti.
La pazienza non è cosa mia,
non ci sto qui ad aspettarti.
Ti ricordi quando mi dicesti
“Sorridi bella,
nei tuoi occhi rinasce il sole,
sorridi,
e preparami al dolore.”
Però, gli occhi erano stanchi,
bianchi,
bui.
Pericolo rientrato, mio capitano,
era solo un attimo di distrazione,
potremmo dire anche finzione
di un cuore che si credette innamorato.
Cose pesanti, cattivi pensieri
come l’olio,
scivolano fuori quando non voglio
e mi fanno scivolare,
come ortiche non si possono toccare,
come la luce accecante all’improvviso,
come il mio angolo di paradiso
sul fondo del mare.
Meno male
che non mi hai voluta,
per starti vicino avrei rinunciato a me
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