Interprete particolarmente dotata, è stata una delle principali seguaci femminili del metodo di recitazione dell’Actors Studio; sia in teatro che nel cinema ha dato vita a personaggi di donne tormentate, inquiete e nevrotiche, di cui ha reso con grande intensità la dimensione tragica, ma anche una sensualità nascosta e a volte repressa. Ha sempre preferito il teatro, dove ha fornito eccellenti prove di recitazione, ma anche al cinema ha lasciato il segno con le sue pur poche interpretazioni.

Geraldine Sue Page nasce a Kirksville (Missouri) il 22 novembre 1924. Figlia di un medico, cresce a Chicago, dove frequenta l’Academy of Fine Arts e la Goodman Theatre Dramatic School, diplomandosi nel 1945. Dal 1943 aveva già iniziato a recitare in vari teatri dell’Illinois, giovanissima, diventando in breve una tra le più acclamate attrici del teatro moderno americano. Il suo stile, ricco di manierismi, dimostra un virtuosismo dotato di grande creatività. Nel 1950 giunge a New York, dove studia all’Herbert Berghof School e all‘Actors Studio, e a Hollywood si accorgono di lei. Nel 1953, dopo una breve apparizione senza accredito in Taxi, ottiene un ruolo importante in Hondo, di John Farrow, dove interpreta una volitiva vedova, ruolo per il quale riceve la prima delle sette nomination all’Oscar che otterrà nella sua carriera, prima di raggiungere finalmente l’ambito premio nel 1985, con In viaggio verso Bountiful.

Negli anni ’50 alternò le sue prestazioni tra teatro e televisione, ma la sua carriera cinematografica iniziò effettivamente solo negli anni ‘60, con due melodrammi basati sui suoi grandi successi teatrali e per i quali ebbe due nominations come protagonista: Estate e fumo (1961), in cui interpreta una fanciulla sfortunata in amore, e La dolce ala della giovinezza (1962) di Richard Brooks, dove, nel ruolo di un’attrice in declino, irretita da un gigolò arrivista, offrì una delle sue più alte prove di recitazione. A proposito di questo film, è curioso notare che all’epoca delle riprese Paul Newman, nei panni del gigolò, aveva 37 anni, solo uno meno della Page, che invece doveva interpretare la diva sul viale del tramonto, ormai appassita anche come donna.

Durante la sua carriera si trovò diverse volte in amichevole competizione con Anne Bancroft. Nel 1960, la Page era stata candidata al Tony Award come migliore attrice teatrale per il suo ruolo ne La dolce ala della giovinezza, rappresentata a Broadway, ma perse contro Anne Bancroft, premiata per Anna dei miracoli, sempre in teatro. Nel 1962, la Page ha ricevuto una nomination all’Oscar per La dolce ala della giovinezza (1962), diretta da Richard Brooks, ma ha perso sempre contro la Bancroft, per la versione cinematografica di Anna dei miracoli (1962). Vent’anni dopo, nel 1982, la Page ha avuto la parte della Madre Superiora nell’opera teatrale Agnese di Dio, ma è stata scartata per il film, sostituita dalla Bancroft. Quest’ultima è stata candidata all’Oscar per la sua interpretazione, ma ha perso contro la Page, premio Oscar per In viaggio verso Bountiful.

Negli anni ’60 e ’70 non le mancarono alcune parti leggere, come in Buttati Bernardo! (1966) di Francis Ford Coppola e Un marito per Tillie (1972) di Martin Ritt, che le procurarono altre due nominations come non protagonista, ma privilegiò quelle fortemente drammatiche, come ne La porta dei sogni, di George Roy Hill, La notte brava del soldato Jonathan, di Don Siegel, Il giorno della locusta, di John Schlesinger e Il Papa di Greenwich Village di Stuart Rosenberg, che le valse un’ulteriore nomination all’Oscar come attrice non protagonista. In particolare con Interiors di Woody Allen e In viaggio verso Bountiful offrì due grandi prove di recitazione, in malinconici ruoli di donne deluse dalla vita, che cercano di sfuggire ai propri problemi rispettivamente con un maldestro tentativo di suicidio e con la fuga verso un sogno impossibile.

Sempre nel 1985 compare anche in un cameo accanto a Michail Baryšnikov ne Il sole a mezzanotte. Nel 1977 aveva doppiato ne Le avventure di Bianca e Bernie il personaggio di Madame Medusa, ironicamente ispirato ad Alexandra del Lago, la diva da lei interpretata ne La dolce ala della giovinezza. Quando all’ottava nomination finalmente ottenne il premio Oscar, l’attore F. Murray Abraham che aveva il compito di consegnarle la statuetta, la presentò come “la più grande attrice di lingua inglese” e si inginocchiò quando lei salì sul palco, mentre il pubblico le riservò una lunga standing ovation.

Geraldine Page è scomparsa il 13 giugno 1987, a 62 anni, per le conseguenze di un infarto.
Dopo un primo matrimonio, durato appena due anni, con Alexander Schneider, aveva divorziato per sposare l’attore Rip Torn, con cui ha avuto tre figli, Angelica e i due gemelli Jonathan e Anthony.

«Non volevo essere un’attrice di Hollywood che ogni tanto fa una pièce a Broadway. Volevo essere un’attrice di Broadway che ogni tanto fa un film»
FONTI: Enciclopedia del cinema, Treccani – cinekolossal – IMDb





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