“L’Io è fondamentalmente un Io corporeo”
S.Freud : “l’Io e l ’ES”
Freud aveva intuito quanto l’identità corporea e quella psichica fossero estremamente permeate l’una nell’altra e aveva in qualche modo anticipato i tempi definendo quello che al momento è da considerarsi un riferimento teorico essenziale per comprendere anche le psicopatologie moderne.
I Disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione rappresentano in qualche modo il passato il presente e il futuro della Psicologia, perché definiscono attraverso il sintomo corporeo e somatico un disagio complesso che ha a che fare: con la persona, con le relazioni, con l’ambiente, con il corpo, con la famiglia, con la percezione, con le emozioni, con la comunicazione, con la biologia e con l’eredità genetica e transgenerazionale.

I DNA (qualche anno fa definiti DCA – Disturbi del Comportamento Alimentare) hanno nella loro stessa definizione, diagnosi e cura, una complessità intrinseca e multidimensionale che poco ha a che fare con l’approccio semplicistico e romanzato che purtroppo spesso viene utilizzato dai media e da alcuni programmi televisivi per descrivere e raccontare il disturbo (spesso l’Anoressia e la Bulimia).
Ma come si può definire un DNA?
Secondo il DSM V i Disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione “sono caratterizzati da un persistente disturbo dell’alimentazione oppure da comportamenti inerenti l’alimentazione che hanno come risultato un alterato consumo o assorbimento di cibo e che compromettono significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale”.
I Disturbi dell’Alimentazione descritti nel Manuale Diagnostico, nello specifico sono: Pica; Disturbo da Ruminazione; Disturbo Evitante/Restrittivo dell’assunzione di cibo; Anoressia Nervosa; Bulimia Nervosa; Disturbo da Binge – Eating.
Vi sono poi due categorie:
- Disturbi della Nutrizione o dell’Alimentazione con altra specificazione (dove troviamo ad esempio l’Anoressia Nervosa atipica, o la Bulimia Nervosa a bassa frequenza o di durata limitata) e la Sindrome da Alimentazione Notturna..
- Disturbi della Nutrizione o dell’Alimentazione senza specificazione.
“In Italia circa 3,5 milioni di persone, pari al 6% della popolazione, soffrono di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione: il 90% sono donne, anche se sempre più numerosi sono gli uomini che manifestano questi sintomi e si rivolgono a strutture specializzate (sono il 20% nella fascia di età 12-17 anni).”
RaiNews – del 15/03/2025
Quindi i Disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione, anche alla luce degli ultimi studi effettuati sulla popolazione non sono affatto rari e, cosa molto più preoccupante, si è notato che l’esordio di questi disturbi, che in passato era indicato intorno ai 14 anni, ora si può avere anche a partire dai 9 anni.
Probabilmente ciò è dovuto sia ad un abbassamento dell’età puberale (nelle bambine) sia al fatto che ormai l’uso e l’abuso dei social network possono influenzare in qualche modo il comportamento alimentare, l’approccio alle emozioni, allo sviluppo dell’identità e alle relazioni.

Inoltre secondo i Dati dell’Osservatorio ABA e dell’ISTAT le patologie più “conosciute” tra i disturbi della Nutrizione, (Anoressia e Bulimia) sono anche quelle più diagnosticate e ne soffrono circa l’8/10 % delle ragazze e circa l’1% dei ragazzi.
E la pandemia pare abbia peggiorato ulteriormente la situazione. Si è infatti stimato un aumento del 30/35% delle diagnosi e si è definito l’abbassamento dell’età d’esordio.
Il problema legato ai DNA si estende però oltre i confini italiani. In Europa si parla di circa 20 milioni di persone con diagnosi da disturbo alimentare.
I Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione rappresentano al momento una delle maggiori problematiche relative alla salute mentale che colpiscono i giovani e hanno elevati tassi di comorbilità con altre patologie come: ansia, depressione, dipendenza da uso di sostanze, disturbo ossessivo compulsivo, disturbi di personalità e possono presentare elevati tassi di mortalità.
Insomma bisogna avere ben chiaro che i DNA al momento rappresentano forse un pezzo del malessere contemporaneo delle giovani e giovanissime generazioni.
Il sintomo somatico, in un epoca in cui il corpo che rappresenta l’”involucro” della propria identità è diluito in un’immagine indefinita, idealizzata e stereotipata in alter ego virtuali, diventa probabilmente il portatore simbolico di un malessere profondo che si vuole far “vedere”.
La maggioranza delle persone che presentano un Disturbo della Nutrizione e dell’alimentazione possono trovare una risoluzione del problema attraverso percorsi multidisciplinari (Psicologia, Nutrizione, Psichiatria, Psico-educazione) mirati alla cura del disturbo nella sua complessità e nella complessità della persona che ne soffre.
Bisogna però lavorare molto anche sulla mancata consapevolezza del comportamento disfunzionale e sull’ atteggiamento di negazione del problema che possono purtroppo rallentare il ricorso ad un intervento di cura che dovrebbe essere tempestivo.
La prevenzione e la conoscenza diventano quindi la “cura” più efficace per chi ne soffre e per le famiglie.





Lascia un commento