La mia recente lettura del romanzo di Theodor Kallifatides Una vita, ancora prende spunto proprio da questo spauracchio. Il blocco di fronte alla pagina bianca è infatti una delle sfide più frustranti e comuni per chiunque si cimenti nella scrittura. È quel momento in cui le parole non fluiscono, le idee sembrano svanire e la pagina bianca appare insormontabile. Un blocco che, a quanto pare, non risparmia neanche le penne più eccelse. Tuttavia, molti scrittori/scrittrici di fama hanno sviluppato i propri metodi per superare queste impasse, trasformandole a volte in opportunità creative.

Superare il blocco dello scrittore: Strategie e Esempi Illustri

Il blocco dello scrittore non è un segno di fallimento, ma una parte naturale del processo creativo. La capacità di riconoscerlo e avere a disposizione strategie per affrontarlo è un tratto comune tra gli autori più prolifici. Vediamo quali sono:

  • Cambiare Ambiente e Prospettiva:

Come accennato, il cambio di ambiente può essere incredibilmente efficace. Spesso, la monotonia di un luogo o la pressione di un determinato contesto possono inibire il flusso creativo.

  • Woody Allen: Non è uno scrittore in senso stretto di romanzi, ma un prolifico sceneggiatore e regista. La sua tecnica di “cambiare stanza o fare una doccia” è un esempio perfetto di come alterare l’ambiente fisico possa rinfrescare la mente e rompere la catena dei pensieri negativi legati al blocco. L’idea è di distogliere l’attenzione dal problema per un breve periodo, permettendo alla mente subconscia di lavorare.
  • Ray Bradbury: Il celebre autore di fantascienza e fantasy consigliava di “saltare nel mezzo” se si era bloccati all’inizio. In altre parole, se l’introduzione non arriva, si può iniziare a scrivere una scena che ci appassiona di più, anche se è a metà del libro. Una volta che si è generato un certo slancio, si può tornare indietro e riempire le lacune. Questo approccio aggira la pressione di una partenza perfetta.
  • Maya Angelou: Quando sentiva che la sua creatività si era esaurita, prendeva una stanza d’albergo, isolandosi completamente dal suo ambiente familiare. Spesso toglieva quadri e oggetti dalle pareti per ridurre le distrazioni, e si concentrava unicamente sulla scrittura, con un dizionario e un mazzo di carte a portata di mano. L’estraneità dell’ambiente la aiutava a concentrarsi e a focalizzare la sua energia creativa.
  • Attività Fisica e Movimento:

L’attività fisica fa bene alla mente perché stimola il rilascio di neurotrasmettitori e ormoni che migliorano l’umore, riducono lo stress e favoriscono la crescita di nuove cellule cerebrali. Questo porta a un miglioramento della concentrazione, della memoria, dell’apprendimento e della creatività, oltre che a un generale senso di benessere. L’esercizio fisico non solo fa bene al corpo, ma è un potente stimolante per la mente. Il movimento può sciogliere le tensioni, ossigenare il cervello e favorire nuove connessioni neurali.

  • Haruki Murakami: La sua routine di corsa è leggendaria. Correre per ore ogni mattina non è solo un modo per mantenersi in forma, ma anche un momento cruciale per la sua mente. Durante la corsa, le idee possono fluire liberamente, le trame possono svilupparsi e i blocchi possono sciogliersi. Per lui, il movimento è intrinsecamente legato al processo creativo.
  • Virginia Woolf: Amava fare lunghe passeggiate nella campagna inglese intorno alla sua casa di Monk’s House. Queste passeggiate le offrivano non solo ispirazione dai paesaggi, ma anche un modo per liberare la mente e riflettere sulle sue opere.
  • Charles Dickens: Era un camminatore instancabile. Si dice che camminasse per chilometri per le strade di Londra, osservando le persone e gli ambienti, e che queste passeggiate fossero fondamentali per la sua ispirazione e per superare i momenti di stallo. Molte delle sue descrizioni vivide della città sono nate da queste esplorazioni.
  • Non Forzarsi e Accettare la Pausa:

A volte, la migliore strategia è quella di allontanarsi e permettere alla mente di riposare. La pressione di “dover” scrivere può essere controproducente.

  • Neil Gaiman: Ha un approccio pragmatico: se non riesce a scrivere, fa qualcos’altro. Legge, guarda film, gioca, si dedica ad attività che non sono la scrittura ma che ricaricano la sua energia creativa. Crede che a volte la mente abbia bisogno di un “riavvio” e che forzare la scrittura quando non si è in vena sia inutile.
  • Stephen King: Pur essendo un sostenitore della disciplina quotidiana, riconosce anche l’importanza delle pause. Quando è bloccato, a volte si dedica ad altre attività, come leggere un buon libro o guardare un film, permettendo alla mente di “marinare” le idee e trovare soluzioni in modo meno cosciente. A volte, un problema che sembrava insormontabile si risolve da solo dopo una pausa.
  • Philip Pullman: L’autore di “Queste Oscure Materie” ha affermato che il blocco non è necessariamente un problema. A volte, è un segno che qualcosa nella storia non funziona ancora, o che la mente ha bisogno di riorganizzare le idee. In questi casi, la pausa serve a riflettere e a trovare una nuova direzione.
  • Cambiare Mezzo o Genere per un Breve Periodo:

A volte, un cambio di genere o persino di mezzo di scrittura può sbloccare la mente.

  • Truman Capote: Se era bloccato su un romanzo, a volte si dedicava alla scrittura di brevi racconti o articoli, che richiedevano un tipo diverso di energia e concentrazione. Questo gli permetteva di continuare a scrivere e a mantenere allenata la sua “muscolatura” creativa, senza la pressione del progetto più grande.
  • Leggere:

Sembra ovvio, ma leggere è uno dei modi migliori per superare il blocco.

  • Toni Morrison: Ha sempre sottolineato l’importanza della lettura per ogni scrittore. Leggere opere di altri autori, sia nel proprio genere che in generi diversi, può stimolare nuove idee, mostrare soluzioni narrative inaspettate e riaccendere la passione per la parola scritta. A volte, un blocco non è altro che una mancanza di nuova “input” creativo.

In conclusione, il blocco dello scrittore non è una sentenza definitiva, ma una condizione temporanea che può essere affrontata con strategie diverse. Ciò che funziona per uno scrittore potrebbe non funzionare per un altro, ma la chiave è sperimentare e trovare i propri metodi per ricaricare la mente e riaccendere la scintilla creativa.

E voi quale strategia utilizzate per superare la difficoltà di scrivere?

2 risposte a “Il blocco dello scrittore by Pina Bertoli”

  1. Ciao Pina, la mia tecnica è questa: scrivo alle 8 in punto tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, usando citazioni di altri autori che scelgo dai libri della mia biblioteca e annotando le idee sul mio taccuino. Cordiali saluti, Juan

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  2. Una bella fonte di ispirazione!! buon lavoro e grazie come sempre

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