“Città sacra”, dissero. (Ero già stato colpito dal gran numero di cose sacre nel paese: città sacra, fiume sacro, milioni di vacche sacre […] l’enorme numero di persone con i segni di qualche rituale sul volto e il numero di persone sedute senza muovere un muscolo, con lo sguardo fisso su un punto mistico)” (p. 32, Viaggi con Erodoto, Ryszard Kapuscinski)
Nel mio sogno di stanotte, ho contribuito a comprendere l’altezza di una stanza che si stava facendo sempre più piccola. Poi siamo saliti fino al soffitto dall’interno, e si è verificato lo stesso fenomeno. La ripetizione del sogno non mi ha commosso, ma ha introdotto ulteriore intrigo. Ho consultato l’intelligenza artificiale di Google e la risposta è stata: “Devi esplorare nuove possibilità”.
Viviamo sotto un tale livello di influenza, suggerimenti, cambiamenti, responsabilità per ciò a cui acconsentiamo, o decisioni prese da terze parti che, anche se volessimo cambiare, non sempre dipende da noi.
Qualche giorno fa, ho ripensato mentalmente al mio rapporto con mia madre. Tutti abbiamo una madre. Dipendiamo tutti da lei e dalle sue decisioni. E abbiamo sempre desiderato un rapporto dignitoso con questo affetto fondamentale. Una delle mie conclusioni è stata quanto fossi ingenua. Come pensassi che il mio atteggiamento potesse cambiare le cose. Ma diamo per scontato che l’equilibrio derivi da una risposta adeguata da entrambe le parti. E quando questo non accade, dobbiamo accettare che questo è ciò che ci offre il nostro sviluppo di vita. È difficile accettare col tempo che covare odio o rabbia non risolva le nostre vite future.
Come nella camera da letto di un sogno, se vediamo che si sta avvicinando, che il rapporto ci viene imposto dall’atteggiamento di un’altra persona a cui siamo così vicini, forse dovremmo esplorare altre strade.
Ho lasciato casa molto giovane. Mi sono caricata addosso una responsabilità enorme. Questo mi ha permesso di sperimentare il mondo e la sua intensità. Ho dato per scontato, come dice il nostro autore di cui sopra, che ci si potesse concentrare su un punto mistico. Su nuove emozioni che avrebbero guarito il dolore. Ma il dolore è ancora lì, ti accompagna. Solo crescendo negli anni scopri che non esiste sacralità o intoccabilità.
Ogni centimetro della tua vita che aggiungi può rendere quello spazio più grande o più piccolo. Dipende da noi. Dalla nostra saggezza personale, che sviluppiamo con grande impegno e resilienza.





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