la notte è un’arca di Noè dove ci troviamo
ultimi con gli ultimi
ci riconosciamo per l’utopia stampata in fronte
non sbarcheremo mai in alcun porto
avverte il nocchiero con fare antico
questa non è una zattera da fotoromanzo
io raccolgo gli esuli e i puri
tutti coloro che hanno smesso di domandarsi
quale sia la tendenza del momento
e sono entrati in scena dimenticandosi la parte
una dama smemorata
strana ombrosa bellezza passeggia sul ponte
si regge ad un corrimano immaginario
ripassando nella mente il momento del naufragio
l’aria è ferma e la luna una falce appuntita
il mare calmo sembra seta di Damasco
navighiamo in questo momento
che esiste senza ombre
e tutti i suoni sono ancora da inventare
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