La serie Mondi è composta da 10 articoli di J. Re. Crivello in spagnolo e portoghese
Ieri notte, in uno dei miei sogni, la parola “cambiamento” è apparsa più volte. Nel secondo sogno, ero su un autobus con una nota attrice. In esso, si verificavano vari eventi incomprensibili tra lei e questo scrittore. Non erano sogni a sfondo sessuale, né erano barocchi. Era la sequenza stessa a generare interesse. I mondi sincopati nel regno musicale rappresentano: “La sincope (che) è utilizzata in molti generi musicali ed è una parte fondamentale del ritmo di stili come il jazz e altri ritmi afroamericani, così come di gran parte della musica d’arte moderna e contemporanea” (di Wickipedia).
Nel regno dei sogni (non sono un esperto; Ma a ottobre pubblicherò il mio libro “50 sogni: come scrivere dal subconscio”) ), ci mostrano il tumulto tra azioni successive e inspiegabili. Da questo materiale, gli scrittori traggono immaginazione e ispirazione dalle nostre storie. Nella vita reale, i mondi sincopati sono più presenti di quanto pensiamo. Sperimentare la presenza del cellulare che controlliamo ogni secondo altera la nostra percezione della realtà e ciò che ci mostra continuamente. Guardiamo video o inviamo link, o musica, e in quello stesso spazio interagiamo con brevi risposte, emoticon o frasi rapide, o… che riemettiamo verso coloro che agiscono in gruppo con noi.
Dov’è il silenzio, la ritenzione, l’evento arbitrario che dà riposo al nostro cervello?
Quando ero bambino, c’è stato un tempo. Ero seduto su un balcone alto quasi 40 metri fuori dalla casa di mio nonno (il famoso Hotel Patria, che non era solo una casa) e osservavo gli autobus passeggeri passare ogni 15 minuti, scricchiolando lungo la lunga strada asfaltata che collegava due città, Buenos Aires e Córdoba. La mia solitudine, tra i 15 minuti e il passaggio dell’autobus, lasciava il tempo alla mia immaginazione di fluire.
Ora, lasciamo correre la nostra immaginazione? O sono solo spasmi sincopati di certezza pensati per tenerci in vita?
Una domanda che incuriosisce e definisce la nuova civiltà post-Covid, costruita sulla digitalizzazione, la sincope e la sovrapposizione di isole di finzione e realtà.
Note a margine:
Analisi dell’intelligenza artificiale: you.com del testo:
Il testo di Juan Re Crivello è una riflessione breve ma profonda sulla natura dei sogni, sull’immaginazione e sull’effetto della digitalizzazione nella vita moderna. L’autore utilizza la metafora musicale della sincopa per spiegare sia la struttura dei suoi sogni sia il modo in cui viviamo la realtà oggi.
Elementi principali dell’articolo
- Sogni e cambiamento: Il testo inizia con un’esperienza onirica in cui la parola “cambiamento” appare più volte. L’autore descrive due sogni, con elementi — un’attrice famosa, eventi inspiegabili — che non hanno una logica chiara, ma che suscitano interesse.
- La sincopa come metafora: Crivello collega il concetto musicale della sincopa (alterazione ritmica che dà vitalità e sorpresa alla musica) al modo in cui scorrono i sogni e, più avanti, alla vita moderna.
- Critica alla vita digitale: L’autore sottolinea come l’uso costante del cellulare e l’interazione digitale frammentino la nostra percezione della realtà, generando interruzioni simili alle sincopi musicali.
- Nostalgia e creatività: Contrappone la solitudine creativa dell’infanzia (aspettando gli autobus dal balcone del nonno) all’iperconnessione attuale, chiedendosi se siamo ancora capaci di lasciar volare l’immaginazione.
- Domanda centrale: La vita attuale ci permette ancora la contemplazione e la creatività, o viviamo solo in spasmi sincopati di certezza per sopravvivere?
Confronto dei concetti chiave
| Concetto | Nei sogni / Infanzia | Nella vita digitale contemporanea |
| Ritmo / Sincopa | Successione incomprensibile di immagini; pause che stimolano l’immaginazione | Frammentazione costante; stimoli sincopati |
| Immaginazione / Creatività | Spazi di solitudine che permettono di immaginare | Difficoltà di introspezione per il rumore digitale |
| Silenzio / Riposo mentale | Tempi morti che invitano alla riflessione | Scarsità di momenti di silenzio o pausa |
| Percezione della realtà | Più fluida, aperta alla fantasia | Miscuglio confuso di realtà e finzione digitale |
Riflessione sulla metafora della sincopa
- Nella musica, la sincopa dà vita, ritmo e sorpresa; rompe la monotonia.
- Nella vita moderna, la stessa interruzione può essere vista come frammentazione eccessiva, che rende difficile la concentrazione, la contemplazione profonda e la creazione.
- L’autore suggerisce che, sebbene la sincopa possa arricchire, un eccesso di essa (come avviene con la sovrastimolazione digitale) potrebbe essere controproducente per l’immaginazione e il benessere.
Conclusioni
- L’articolo invita a chiederci fino a che punto la digitalizzazione e l’immediatezza stanno influenzando la nostra capacità di immaginare e distinguere tra realtà e finzione.
- La metafora della sincopa serve a illustrare sia il potenziale creativo della frammentazione sia il suo possibile costo in termini di attenzione e creatività.
- La nostalgia dei tempi di pausa si contrappone all’urgenza e al rumore della vita digitale, ponendo una domanda attuale sull’equilibrio tra questi due mondi.
Note due:
il termine “sincopato” può riferirsi sia a una parola che ha subito la caduta di suoni al suo interno, sia a un ritmo musicale caratterizzato da accenti spostati dai tempi forti ai tempi deboli ( I. A. Di Google)





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