Non è non sapere.
È sapere —
e non smettere di vedere.

È non avere armi,
nemmeno quando ne avresti diritto.
È priva d’arrivismi,
aforismi,
e altre visioni sorvegliate.

È il silenzio che ascolta,
anche se ha imparato il dolore a memoria.
È quel dolore
che si infligge all’anima
quando le si nega di essere se stessa.
(Si è spesso ostaggio
di quella bestia).

L’innocenza non è purezza.
È verità che non si è irrigidita.
È camminare tra le cose
senza volerle possedere.

È amare
senza voler spiegare.
Accogliere
senza voler salvare.

L’innocente
non è chi non ha colpa,
ma chi ha scelto
di non restituire la colpa al mondo.

È difficile,
eppure di slancio semplice —
perché richiede nudità.
Perché non si difende.

È un nome inciso su una costola
quasi dimenticata.
Forse anche metafora di spirito.

Ma è lì
la casa:
fatta di un mosaico
tanto simile all’umanità.

Una replica a “Nadine S. – Sull’innocenza”

  1. Trovo sia un canto d’amore.

    “…L’innocenza non è purezza.
    È verità che non si è irrigidita…”

    E quanto bisogno c’è…di non avere!

    Piace a 1 persona

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