Abbiamo vagatoVagueamos •

Poesia di Miriam Costa

Musica, traduzione e voce di Alessandro Muresu


Abbiamo vagato

Strade buie e deserte sotto la luna, gli angoli che si schivano, vaghiamo, creando una conversazione folle, come nel ping-pong.
Le tasche dei miei pantaloni sono sfilacciate dalla forza del mio cellulare; vorrei sempre registrarci. E la sua camicetta bianca, contro la sua pelle abbronzata, sembra un neon, sfrutta tutta la luce nera e le linee parallele colorate del vecchio giallo nightclub. Mentre mi allontano, i colori si intensificano, quando la guardia giurata appoggiata alla porta non vede il suo naso sanguinante.
Continuiamo ad avanzare, perché è una notte per vagare.
Il tempo non si preoccupa di nascondersi, e nessuno di noi due mostra interesse; si adattava alla nostra danza per strada, passi coordinati e il ricordo che amplificava la mia risata.
Dal corpo in questo incontro, tutto si concentra su un unico punto: l’energia! E che rimanga negli incontri futuri, senza che io debba sforzarmi per inventare favole e tu film di spionaggio e crimini, più come una poesia tardiva che sfila.
La notte non ha mai scacciato le bestie, così come un complimento non conquista tutti. Ci siamo avviati verso luoghi considerati strani, peculiari, e abbiamo camminato fino a raggiungere un altro quartiere. Senza paura, solo guardandoci, quasi fosse un viaggio, verso lo specifico.
Ti accendi una sigaretta, ma sembra che sia io a fumare! Il cosiddetto vizio maledetto, ma non costante, per non allontanarmi completamente da te.
Da lontano sentiamo… le donne della notte gemere dall’interno delle loro case, i loro cuori stanchi, lavorano instancabilmente ogni giorno, incrociando uomini non lontani. Si dice che chi cerca un amante vive con la mente insicura, ha un lasciapassare per vegliare su ciò che non guarisce, o è solo qualche mascalzone che gioca a dar fuoco al suo unico rifugio? (O no… se solo tutto potesse entrare in una scatola così compatta, o se solo potessi capire le storie scarne, se solo fosse facile per loro come lo è per me.)
Mi sono appoggiata al lampione e ti ho sorriso. Hai ricambiato il sorriso e sembrava che non ci fosse nient’altro.
Il tuo viso ha lineamenti esagerati, i tuoi jeans sono strappati e le tue scarpe da ginnastica bianche sono già ricoperte di fango… non perdi tempo a mettere insieme tutto e a fare una battuta. Questa volta, sono venuto preparato per girovagare e ho portato le mie scarpe da ginnastica più adatte, consumate, che non fanno per niente ridere.
Quello che ti piace fare è tirarmi per mano, così sul 3 corriamo, come bambini, ridendo forte e correndo, mentre un po’ di linfa gocciola dalle foglie dei pochi alberi rimasti sulla strada.
Una donna ubriaca passa parlando di escrementi. Più avanti, alcune coperte per terra, topi, bicchieri di plastica, pozzanghere e un piccione morto. Oh, come soffro, ecco perché capisco la cachaça attaccata alla mia mano.
Continuiamo a girovagare…
Tu, in mezzo a tutto ciò che hai vissuto e che stai vivendo, resisti!
In quello che facciamo insieme, mi dai incoraggiamento con i versi che porti, mi dai sicurezza con la tua personalità forte, vivi il momento, sempre alla ricerca di qualcosa di buono da fare, mantieni l’iniziativa ben prima delle minacce, col cuore aperto, anima meravigliosa. Rischi il sonno senza sentirti abbandonato, e poi lo so, mi chiami più di una volta.
Il motivo è lo stesso: per stare insieme e avere più ispirazione per scrivere!



Vagueamos

Algumas ruas escuras, desertas sob a lua, nas esquinas há esquivas, andamos vagueando criando uma conversa louca, como o ping-pongue.
Os bolsos da minha calça estão esgarçados pela força impressa pelo celular, sempre quero nos registrar. E sua blusa branca, na sua pele morena, aparece neon, aproveitando toda a luz negra e as paralelas coloridas da antiga casa noturna amarela. Conforme tomo distância as cores aumentam, enquanto o segurança encostado na porta não vê o próprio nariz que sangra.
Continuamos em frente, pois é noite de vaguear.
O tempo não faz questão de se manter escondido e nós dois não demonstramos interesse por ele, coube na nossa dança na rua, passos combinados e a lembrança ampliando o meu riso.
Do corpo neste encontro, tudo se concentra num só ponto: energia! E que ela se mantenha nos próximos reencontros, sem eu ter que me desdobrar para inventar fábulas e você, filmes de espionagem e crimes, mais parecendo um poema tardio abatido à desfilar.
Nunca a noite afastou as feras, assim como um elogio não irá à todos arrebatar, partimos para lugares ditos estranhos, esquisitos e andamos até outro bairro chegar. Sem pavor, apenas nos olhando, quase como se fosse uma jornada, rumo ao peculiar.
Você acende o cigarro, mas parece que sou eu quem fuma! O dito vício maldito mas não constante, para não me afastar por completo de ti.
De longe ouvimos… gemem de dentro das casas as mulheres da vida, cansados os coração delas trabalham sem oscilar todos os dias, cruzam com homens sem muita lonjura. Quem amante procura vive em mente insegura, tem passe para velar o que não cura – dizem, ou é mesmo qualquer calhorda brincando de atear chamas em seu único abrigo. (Ou não… quem dera tudo coubesse numa caixa assim compacta ou pudesse eu entender as estórias não-fartas, quem dera fosse fácil para elas assim como é para mim.)
Encostei no poste e lhe entreguei meu sorriso. Você sorriu de volta e parecia que não havia mais nada ali.
O teu rosto tem traços exagerados, tua calça jeans está rasgada e teu tênis branco já está sujo com lama…. você não perde tempo para juntar tudo isso e fazer piada. Desta vez, eu vim preparada para vaguear e trouxe meu tênis mais apropriado, saturado, que não tem a mínima graça.
O que gostas de fazer é me puxar pela mão, então no 3 seguimos correndo, como crianças, rindo alto e correndo, enquanto nas folhas das poucas árvores que duram na rua, escorre uma seiva pequena.
Passa uma senhora bêbada falando sobre dejetos. Mais na frente alguns cobertores no chão, ratos, copos de plástico, poças e uma pomba abatida. Ai, que sofrida, por isso entendo a cachaça colada na mão.
Seguimos vagueando….
Você em meio a tudo que viveu e agora vive, resiste!
No que estamos juntos realizando me dás estímulo em versos trazidos, me emprestas certezas com tua personalidade-fortaleza, você vive o momento espiando alguma coisa boa para fazer, mantém a iniciativa bem à frente das ameaças, peito aberto, linda alma. Você arrisca seu sono sem pesar no abandono, depois eu sei, me telefona mais de uma vez.
O motivo é o mesmo, termos um ao outro e mais inspiração para escrever!


Alessandro Muresu & Miriam Costa

[ Miriam Costa Link : FacebookMasticadores Brasil – Editor ]

[ Alessandro Muresu Link : FacebookYouTubeWordPress ]


7 risposte a “Alessandro Muresu legge “Abbiamo vagato” poesia di Miriam Costa”

  1. Avatar fatimamc4@gmail.com
    fatimamc4@gmail.com

    Bellissimo! 👏👏👏 Congratulazioni Alessandro e Miriam!🌺
    Grazie Simonn per aver condiviso questo splendido brano musicale poetico di Alessandro e Miriam.

    Piace a 2 people

    1. Grazie di cuore a te per la lettura e l’ascolto dell’articolo, Alessandro e Miriam hanno creato qualcosa di prezioso e altamente (profondamente) poetico, un lavoro che merita attenzione. Di nuovo, grazie.

      Piace a 1 persona

  2. Simon and Juan: I am very happy that you opened this space for our art and essentially to promote the sound and reading of this great musician I admire, Alessandro. It was a surprise for me to be able to have this artistic connection even in different countries, and hearing Alessandro play, reinvent himself, and read something of mine is also exciting. I appreciate the article, it turned out amazing, and thank you Simon for your kindness in elaborating on the details. Thank you Juan for believing in and encouraging exchanges between countries. Long live art.

    Piace a 1 persona

    1. Thank you, Miriam, and Alessandro, for this invaluable work. It was a pleasure for me to read, listen, and republish it. Your happiness makes me truly happy.

      Piace a 1 persona

  3. Linda poesia; profunda… atmosférica… romântica, mas não romantizada, sensual, íntima. Como uma história de amor carregada de dor, angústias, medos… muito real. Mais uma vez seus textos me impressionam e seu trabalho surpreendem cara amiga; uma literatura que nutre não só os pensamentos, mas o coração

    Piace a 2 people

  4. Avatar Alessandro Muresu
    Alessandro Muresu

    Trovare questa intensa poesia e attraversare la visione di Miriam è stato come ascoltare lo spirito che sospinge la vostra opera corale per la rivista, tante voci e colori consapevoli che invitano a superare la barriera della attualità apparente. È stato un grande piacere e vi ringrazio per le vivide impressioni e il forte abbraccio nei confronti di questo incontro.

    Piace a 1 persona

    1. Grazie a te, Alessandro, è questo un abbraccio al vostro incontro che è venuto in maniera del tutto naturale, spontanea e immediata. Le vostre visioni, unite, hanno creato un lavoro prezioso che merita di brillare nell’anima di quante più persone possibili. Un grande piacere, quindi, è anche quello della rivista per avervi qui, con questa poetica delicata e forte assieme.

      Piace a 1 persona

Scrivi una risposta a Alessandro Muresu Cancella risposta

arcipelago di cultura

Scopri di più da MasticadoresItalia

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere