La profonda e veloce accelerazione di benessere che abbiamo vissuto in questi ultimi 60 anni può far pensare che in fondo non ci possa essere un limite al “godimento assoluto” che ricerchiamo. Esperti più o meno competenti ed affidabili ci suggeriscono come diventare ricchi e godere di quei beni (ristoranti, auto, chirurgia plastica ecc.) un tempo appannaggio dei pochi ma che oggi possono, potrebbero diventare realtà. Il denaro sembra essere l’unico mezzo per stare davvero bene e la “cifra” del nostro valore
Vogliamo stare bene, molto bene, e siamo alla ricerca di un benessere che appare sempre sfuggente, che arriverà con un obiettivo da raggiungere o che ci possa essere “donato” da qualcuno.
Ciascuno scende a compromessi tra la vita che ha e quella che vorrebbe, tra la consapevolezza di stare abbastanza bene ed il desiderio di qualcosa di più dal destino, dal partner, da un “successo” che regali ben-essere… tutto questo rischia di creare un nucleo di disagio, quella tristezza di fondo che deriva dall’insoddisfazione perché non si ha ciò che si desidera, non si è ciò che si è sempre sognato.
Eppure molte persone non hanno nulla se non la felicità autentica dell’esistere…
Stiamo sbagliando qualcosa?
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