Salve a tutti carissimi lettori! Vi presento il primo capitolo della bellissima storia scritta dalla meravigliosa blogger e scrittrice Enza Graziano, che stimo moltissimo e la ringrazio con tutto il cuore per avermi permesso di pubblicare qui il suo racconto a puntate che ho amato tantissimo : ” La Dottoressa Bentivoglio: Radio You Speak”.

Un caloroso abbraccio dalla famiglia Masticadores, Benvenuta!

Buongiorno a tutti i radioascoltatori di Radio You Speak, la radio dove a parlare siete voi. Sono settimane, ormai, che preannunciamo un nuovo appuntamento settimanale, siete carichi? Finalmente ci siamo. Abbiamo qui con noi la dottoressa Paola Bentivoglio, che ogni lunedì risponderà alle vostre domande nella rubrica Chiedilo alla psicologa.

Buongiorno dottoressa». Lo speaker saluta Paola, dopo una breve presentazione. Si volta a guardarla, staccando le mani dalle grandi cuffie per cederle il turno con un segno delle mani.

«Buongiorno a te, Roby» risponde prontamente Paola, avvicinandosi al microfono, in un goffo tentativo di nascondere l’ansia. Paola, nessuno può vederti, cerca di tranquillizzarsi. È davvero strano sentire Roby che mi chiama Dottoressa! Mi viene quasi da ridere! Ma so che è meglio che non mi chiami per nome: perderei di credibilità agli occhi degli ascoltatori. Si schiarisce la voce appoggiandosi allo schienale e portando il pugno davanti alla bocca, mentre Roby prosegue.

«Dottoressa Bentivoglio, vorrei subito porle una domanda. – Paola annuisce, come se gli ascoltatori potessero recepire quel segnale non verbale. – Avrà capito che la mission di Radio You Speak è dare voce a chi ha bisogno di condividere, di parlare di sé, senza troppe formalità. Perciò, tralasciamo i dettagli della sua formazione. Piuttosto, ci dica, quando ha deciso che sarebbe diventata una psicologa? Sono sicuro che le persone in ascolto siano curiose».

«Ricordo precisamente l’istante in cui ho deciso che sarei diventata una psicologa. È stato a tredici anni, quando una sera, nel mio letto, piangevo perché il mio fidanzatino dell’epoca si faceva le canne. Per me era palese che si stava rovinando la vita. Da lì, sono andata dritta per la mia strada. Mi sono ripromessa che mai più avrei provato quella sensazione di impotenza di fronte alle manifestazioni di sofferenza dell’animo umano» spiega Paola, che nel frattempo si è rilassata e riesce a parlare senza tentennamenti e senza che la voce le tremi. Prende un sorso d’acqua dal bicchiere trasparente poggiato sul grande tavolo di legno chiaro.

«Ha scoperto molto presto la Sua vocazione, tra virgolette».

«Puoi dirlo forte. E il mio cognome non poteva che mandarmi in quella direzione!».

Roby si mette a ridere e commenta: «In effetti, era già scritto nel suo destino! E ora ci racconti la cosa più bella che le è accaduta, in relazione alla sua professione. Nel frattempo, diamo il via alle telefonate»

«La più bella… – prende tempo Paola, roteando gli occhi all’insù, in segno di riflessione. Non le hanno comunicato preventivamente le domande che le avrebbero fatto e si trova spiazzata. D’altra parte, è la prima volta che parla in radio e deve capire bene come funziona per sentirsi più sicura di sé. – La cosa più bella che mi succede a ogni appuntamento è ciò che i pazienti mi regalano di se stessi. Sai, Roby, nella relazione psicologo-paziente non è, come spesso si pensa, solo lo psicologo a dare: il paziente ha tanto da regalare. La sua storia, la sua personalità, i suoi sentimenti fanno cambiare e crescere anche il professionista».

«Molto interessante, devo dire. Avremo modo di approfondire. Ma ora passiamo alle prime telefonate»

Continua…

https://enzagraziano.wordpress.com/2020/05/25/la-dottoressa-bentivoglio/