Nandino Capovilla e Betta Tusset sono due membri del movimento cattolico Pax Christi, sono molto attivi nel mondo del volontariato e autori di diverse pubblicazioni. In questo breve libro espongono la situazione della Palestina, sia di Gaza che della Cisgiordania, sia prima del 7 ottobre 2023, ma soprattutto dopo quella data. Il testo è suddiviso in nove capitoli, ciascuno dedicato a ciò di cui la popolazione palestinese è stata ed è privata. Il titolo di ogni capitolo infatti è “quando ti tolgono…”: quando ti tolgono la casa, la terra, la libertà di spostamento, il pane, l’acqua, i figli, l’istruzione, la salute e la vita, in un crescendo di violazioni e sopraffazione che fa accapponare la pelle. Ogni capitolo è diviso, a sua volta, in un paragrafo di tipo espositivo, che rendiconta la situazione relativa al diritto violato di cui si parla, con riferimento esplicito e puntuale alle varie convenzioni internazionali che invece quei diritti tutelerebbero; un paragrafo che descrive l’azione delle organizzazioni internazionali, OCHA, UNRWA, UNICEF e altre, azione che perlopiù è ostacolata e resa quasi impossibile dall’ostilità e dall’aggressività israeliana; un paragrafo che racconta alcune esperienze individuali e un altro che consiste in una preghiera in forma lirica. Non mancano grafici, tabelle e immagini; in più, il libro è corredato da due cartine molto dettagliate della Striscia di Gaza e della West Bank.
Informazioni precise, dunque, richiamo al diritto internazionale, testimonianze, si alternano in un mix che scuote e turba il lettore. I soprusi, sempre commessi ma dal fatidico 7 ottobre intensificati, nei confronti della popolazione costretta ad abbandonare la casa e a vedersela distruggere con un pretesto o con un altro, la follia degli sfollamenti da un capo all’altro della Striscia alla ricerca di inesistenti luoghi sicuri, l’arbitraria privazione dell’acqua, del carburante, del cibo, di qualsiasi soccorso; fino ad arrivare alla distruzione di un intero territorio e del suo popolo e di tutto ciò che nel diritto internazionale dovrebbe essere preservato: scuole e università, luoghi di culto, ospedali. In particolare, la ricostruzione dei numerosi attacchi alle infrastrutture ospedaliere, perpetrati con intensità crescente in questi 18 mesi, è raccapricciante, quasi non si riesce a leggere le dieci pagine che li documentano. Gli autori non hanno esitazione nel chiamare le cose col loro nome e nell’indicare le responsabilità israeliane nella sistematica distruzione della vita a Gaza e nell’oppressione implacabile della popolazione della Cisgiordania. “Vi è una sproporzione inaudita non solo tra le azioni orribili del 7 ottobre 2023 compiute da Hamas e la risposta terribile e infinita del governo israeliano, ma anche tra le prudenze occidentali nello stigmatizzare una mattanza che non ha uguali oggi, gli equilibrismi di chi invoca le ragioni dell’uno e dell’altro e le azioni genocidarie che hanno colpito donne, uomini e bambini nei corpi, nella psiche e nei ricordi”.





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